Beh...l'insorgenza si spiega con la mentalità popolare.
Uno schiavo, se nasce schiavo, difficilmente ha concezione della propria "umanità". Il fenomeno rivoluzionario (prima di Napoleone) era essenzialmente portato avanti dai ceti medio-bassi mercantili, professionali, militari, ecc.. Da tutti quelli cioè che "pagavano le tasse" non in natura ed in corvées, ma in denaro, con l'eterna (poiche stabilita da Dio) impossibilità di progresso, causa la nascita.
Al tempo stesso i popolani non avevano concezione di cose come le "nostre" quali Stato, Patria, diritti naturali, ecc..
Il loro punto di riferimento era il clero, il signore, il padrone. Era una sorta di sudditanza diretta, come quella che lega il cane al padrone, la prostituta al protettore.
I rivoluzionari sovvertirono l'"ordine", poichè nella mentalità collettiva un povero non era uguale ad un ricco, uno del basso clero ad un cardinale, un mendicante al re (e lo scrivo con la minuscola).
Se si prova ad aggredire un padrone, il cane si fa uccidere per lui, se si prova ad arrestare un pappone, la prostituta lo difenderà sempre. La "libertà" è un sentimento che i rivoluzionari volevano tradurre in legge, tramite l'educazione del popolo (un esempio è "Il Monitore Repubblicano" edito a Napoli e letto al popolo che, naturalmente non sapeva leggere). Ma il tempo non c'è stato (almeno in Italia), che da noi vai a metterti contro chi sta dietro una scrivania e ti trovi tutti i suoi clienti contro.
Nei luoghi più progrediti urbanamente d'Italia, dato che il legame "naturale" con l'"ordine divino" era meno pressante (Napoli città, Venezia città, Genova, Firenze, Modena, ecc.) grazie ad attivissimi e plurisecolari ceti mercantili, militari ed amministrativi, la rivoluzione ebbe successo, ma poi fu repressa nel sangue grazie a tutte le forze reazionarie messe insieme.
La repressione delle repubbliche, con le relative mattanze delle classi più attive e volontaristiche della nostra nazione, ci ha condannato a quello che il nostro paese è ancora oggi.
Basti pensare ai poveri fratelli Bandiera e Carlo Pisacane qualche anno dopo: basta che uno che sa leggere e scrivere ti manda ad uccidere gli "invasori" ed il popolo ci va.
Il fatto è che all'epoca solo che pensavi ti garrotavano, quindi meglio essere armato che calzato
.
Naturalmente i nobili "venuti da popolo" portati da Napoleone, vennero integrati con la vecchia nobiltà (che le caste non sono un'invenzione odierna).
PK