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Gli Etruschi ed il gioco del Phersu
(8 voti)
Scritto da Leonardo Torricini   

IL PHERSU





Mi hanno sempre affascinato le culture antiche e in particolare quella etrusca.
Come per tante altre culture e popoli non c'è la vasta scelta di modellini disponibili invece per romani, greci ecc.
Forse dipende dalla scarsità di reperti e informazioni storiche, e in parte per il minore interesse per certi soggetti non strettamente bellici o di culture meno note. Allora ci si ingegna in conversioni e modifiche di set simili, poi da cosa nasce cosa, e anche qualche idea originale.

Una delle icone più strane e famose della cultura etrusca è il "Phersu".
Questo soggetto è ricorrente nell'iconografia etrusca fino dagli inizi del V secolo.
Fra gli esmpi più noti oltre all'affresco più integro e conosciuto della tomba degli Auguri nella necropoli di Tarquinia, questa figura appare in varie sculture bronzee e su vasi pitturati, oltre che su altre pitture tombali sempre a Tarquinia.


Tomba degli Auguri

La scena dell'affresco raffigura due personaggi e un cane impegnati in un violento gioco (?) di dubbio gusto soprattutto per la vittima, ma evidentemente molto apprezzato fra il pubblico dell'epoca vista la ricorrenza del soggetto...
Uno dei due personaggi ha un vestito corto, un copricapo a punta, la maschera e una lunga barba probabilmente posticcia; e tiene al laccio un cane che aggredisce l'altro personaggio scalzo e coperto solo da un perizoma, quest'ultimo è armato di clava ma ha il capo infilato in un sacco che gli impedisce di vedere, oltre a essere impedito nei movimenti dal lungo laccio del cane aggrovigliato attorno al corpo.
Possiamo immaginare la scena del poveretto che cerca di difendersi menando alla cieca con la clava, mentre il laccio attorcigliandosi costringeva sempre di più il cane a ridosso della vittima che contemporaneamente si trovava sempre più impedita nei movimenti.


Tomba delle Olimpiadi

Sono state fatte varie ipotesi su questa strana scena, esclusiva del mondo etrusco, parte di un rito funerario, un'antesignano dei ludi gladiatori e delle venationes campani e romani, o una rappresentazione teatrale.


Tomba del Pulcinella

Qualcosa di più si sa ull'iscrizione "PHERSU" riferita al soggetto mascherato: pur non potendo esserci la sicurezza, è comunemente accettato che il significato fosse "persona", forse inteso come "personaggio" di spettacolo dato che era mascherato e munito del curioso copricapo che sembra tipico degli attori nell'etruria; lo stesso personaggio ricorre infatti spesso in altre scene meno cruente impegnato come mimo e danzatore.


Tomba senza nome

Mentre almeno in un'altro affresco, anche se troppo danneggiato per poterlo decifrare con sicurezza, al posto del Phersu si nota un robusto atleta nudo che sembra reggere un laccio e quindi probabilmente impegnato nello stesso "gioco", ma il resto della pittura non è più visibile purtroppo e non si può esserne certi.


Tomba del gallo

Inoltre sembra che la parola etrusca "phersu" passando dal latino "persuna" si sia evoluto fino al nostro odierno "persona".

REALIZZARE IL SET

Per creare dei soldatini dal nulla ci vorrebbe un buono scultore e un tornio/pantografo, io non sarei certamente capace di scolpire decentemente un soldatino completo da zero, in parte per via delle proporzioni ma soprattutto per i volti, la muscolatura, le mani eccetera; non ne sarei in grado ad una dimensione normale, figuriamoci a 1/72 o 1/32...
Del tornio/pantografo poi figuriamoci, mi sembra roba da fantascienza. Sicuramente innaccessibile!

Però riscolpire e modificare pose esistenti mi riesce abbastanza bene e certi nuovi materiali rendono la cosa relativamente semplice.
Come si dice, se non puoi scavalcare l'ostacolo aggiralo!



Prima cosa trovare dei soldatini con pose e indumenti simili, per usarne le parti utili. Specialmente nel repertorio della produzione 1/72 fortunatamente non c'è che l'imbarazzo della scelta... e a volte purtroppo il problema della reperibilità.
Per il Phersu ho usato il corpo di un marinaio romano della Orion e la testa di un'arciere ausiliario della Hat; per la vittima due egiziani
dell'atlantic e per il cane quello del set dei coquistadores Revell.



La vittima non necessitava di complesse modifiche a parte il perizoma, perciò per prima cosa ho convertito direttamente i soldatini in plastica.
HO usato le gambe di uno e il busto dell'altro per creare la posa, poi ho tagliato via lo scudo e parte della lancia, infine con uno strato di colla vinilica ho creato cappuccio e clava.
Ho anche usato un leggero strato di resina o colla per ingrossare certi punti che apparivano troppo "magri" e per riempire cavità e fessure.

Per scolpire il perizoma dovuto fare uno stampo in silicone per realizzare una prima copia in resina del soldatino convertito, in modo da poter lavorare con vari scalpelli, taglierini, limette e carta vetrata.
Per la clonazione ho usato i metodi più ampliamente descritte nel tutorial su stampi e copie sempre sul sito nella sezione tecniche degli articoli.
Scolpire e lavorare la plastica altrettanto bene non sarebbe possibile, oltretutto alle copie in resina si possono piegare gli arti a caldo come con la plasica, con la notevole e positiva differenza che la superficie non fonde come quella di plastica.
La resina ha anche il pregio di poter essere sia tagliata che reincollata molto meglio della plastica, e lo stesso vale per la pittura che aderisce meglio che sulle superfici di plastica. L'unico difetto è che non essendo flessibile come la plastica morbida è di conseguenza più fragile nelle parti molto sottili che non si piegano ma si spezzano se premute troppo.

Per il phersu e il cane ho realizzato delle copie in resina dei soldatini originali su cui lavorare, dato che come per il perizoma della vittima necessitavano di modifiche più radicali.



Per il Phersu ho rimosso le parti non necessarie come la frusta, accorciato l'abito del marinaio e rimpiazzato la testa con quella dell'arciere.
Con la colla vinilica un po' rappresa ho allungato la punta del copricapo, con del cartoncino ritagliato a misura ho creato la visiera e le punte laterali del copricapo, le ho poi coperte di colla per dargli spessore e rigidità.
Infine ho incollato un pezzo di plastica a punta per la barba e cercato di riscolpire per quanto possibile la parte inferiore del volto e i paragnatidi del copricapo per creare i baffi e il bordo della maschera.



Il cane ho dovuto dimagrirlo a suon di limatura, sostituirgli la coda e aggiungere orecchi in plastica, oltre a modificarne la posa delle zampe. Il pezzo attaccato al laccio è un filo di plastica rigonfiato e appiattito a caldo sulle estremità, e poi bucato.



A quel punto ho incerato molto bene i pezzi modificati per applicarvi un trattamento distaccante e col silicone ho preparato i nuovi stampi per riprodurre i pezzi finiti.
Quindi ho prodotto le prime copie da decorare o per distribuire ad eventuali interessati.




Ed ecco il set del Phersu pronto.





Mi piacerbbe riprodurre lo stesso set anche in scala 1/32 per ottenere pezzi meno fragili, e dettagli migliori scolpibili solo lavorando su pezzi più grandi.
Per il Phersu e la vittima non ci sono problemi, ho già in mente cosa usare. Il problema che mi blocca, per via dei miei limiti di capacità scultorie già ammessi all'inizio, è trovare un cane in quella scala, c'è un'annuncio sul forum di SoL e il canino 1/72 l'ho trovato subito ma quello 1/32 ancora niente...
Entro certi limiti non serve nemmeno che sia della stessa forma e posa come potete vedere dalla differenza tra il cane originale Revell e la conversione che ho fatto, ma un cane di partenza (anche solo in prestito per un mesetto per farne lo stampo, dopo lavoro sulle copie e rendo l'originale) purtoppo mi ci vuole.
Per cui se qualcuno mi trova un cane 1/32 mi risolverebbe il problema, oltre a guadagnarsi una copia del set naturalmente una volta ultimato.
Sono anche graditissime critiche, consigli e suggerimenti su questo e gli altri miei contributi al sito per migliorarli, e anche idee e proposte per la realizzazione di nuovi set originali.