Magari metterò in cantire qualche cosa di più coinvolgente, almeno per quelli che collezionano soldatini dell'epoca napoleonica e dintorni. Parlo di come si confezionavano le cartucce, si caricava e si sparava con il fucile a polvere nera. Lo sparo di quei fucili è qualche cosa di molto spettacolare: ci si chiede come facevano a vedersi dopo che due file di soldati inquadrati avevano sparato di seguito. Lo steso vale per i revolver dei cowboys, naturalmente (Tex Willer e company)
candioto

Beh...in effetti non era necessario che ci vedessero, dato che c'erano i Grandi Ufficiali ben in alto a dirigere le operazioni, e quindi gli ordini erano quelli.
Ben diverso era la "strategia" rivoluzionaria francese, che mirava appunto agli ufficiali, e così aivoglia ad aspettare ordini mentre vieni inforcato...
E' un po' semplificato...ma credo si adatti alla situazione.
Beh Tex Willer non so', ma Zagor aveva risolto il problema con l'accetta in pietra in capa ai nemici
Ma lo state leggendo "Volto Nascosto"? Na' roba stupenda: colonie italiane, zazzà, dervisci...

PK

io ne ricordo un altro, che menava bene le mani, Blak Macigno, siamo negli anni '50. finito il colpo del suo fucile ad avancarica o della pistola, tirava di quei cazzotti...
Zagor è di qualche anno prima, mi pare. Credo che da lì sia partito il mio amore per le armi a polvere nera, i trappers etc. etc. ho una bella carabina cal 45 modello Kentoky, legno in acero, uguale a quella usata dall'"l'ultimo dei Moicani". lui però sparava meglio. lo ammetto.
candioto

Beh...c'era anche il mitico Ken Parker, "Lungo Fucile" (vabbuò...vai con la facile ironia ).
Splendido è il numero "sciopero"...un capolavoro. Quasi quasi gli dedico un diorama
Poi, vabbeh, i Lupi dell'Ontario con Mark, la Betty, Gufo Triste e l'altro lì, il dottore panzone ed il cane rompiballe Flok.
Cmq, Candioto, ce n'era un altro che è durato pochissimo, ambientato nella Laguna Veneta, mò mi sfugge il nome, ma era della casa editrice quella degli erotici-storici degli anni settanta. Bei tempi!

concordo sui bei tempi. Ad esempio, all'epoca di Capitan Miky speravo di somigliargli da grande, poi invece ho preso le fattezze di Doppio rum
Hai visto la cartuccia militare rifatta? quello è di tipo prussiano, epoca napoleonica.
Candioto

E sì...splendida cartuccia.
Io alla fine sono diventato tipo Martin Mistere, ma italiano, senza soldi e, naturalmente, meno democratico
Ma in compenso invito ancora le donne a vedere la mia collezione di soldatini. che poi non vengano, è un'altra cosa e fa parte della vita.

PK

Io devo ringraziare candioto per la disponibilità, e sono già in attesa dell'arrivo della copia sulle uniformi della mitica Republica de Zena (mi raccomando la Z deve essere pronunciata dolce)! Penso proprio che il prossimo acquisto sarà di Giubbe Rosse della Accurate, e dopo la Superba, almeno in un diorama, tornnerà a splendere!!!!

dopo la Superba, almeno in un diorama, tornnerà a splendere!!!!

...ostregheta veh...

Alex

Cari brati (appellativo affettuoso in uso tra gli oltremarini, quando si rivolgevano ai compagni, stessa radice dell'inglese brothers) sto procurandomi qualche scatola dei soldatini austriaci d'epoca napoleonica. con qualche piccola modifica è facile realizzare anche un diorama di militi Serenissimi
che si scontrano con i francesi. Pochi sanno che ci furono scontri abbastanza ingenti, ad esempio tra il reggimento Treviso, di stanza a Verona, e le truppe d'oltralpe. Potrei provare a riprodurre qualche cosa. Così accanto alla superba, avremo la Serenissima (che non è solo un'autostrada, ma molto di più
candioto

per gli appasionati di storia veneta vi allego un piccolo pezzo tratto dal diario del maffei, nobile veneto di verona. a tali nobile aspetava il mettere in armi, in caso di necessità e a loro spese, dirca 2000 militi. cosa che il maffei con gran sendo del dovere.

Lo scontro di Desenzano, 14 aprile 1797
Avevo comandato al Capitano Spineda[1], bravo ufficiale, pieno d’intelligenza militare, e ad altri due ufficiali subalterni del Reggimento Treviso, affinché si portassero con centocinquanta soldati, ad osservare i movimenti dei francesi acquartierati nella borgo di Desenzano. Il Spineda fece visitare la strada maestra e le altre minori, riferendomi che era tutto tranquillo e che il nemico non avanzava. Ma avvicinatosi al villaggio, ne sortì da questo della cavalleria francese, la quale cercò di circondarli. Sebbene la nostra infanteria si battesse bene e respinse con il suo fuoco, ben due volte gli attacchi, alla fine fu circondata ostinandosi però a non volersi arrendere. Spineda sebbene ferito, continuò a far fuoco contro di essi finché fu preso maltrattato crudelmente e sfigurato. Il tenente Brocchi che si prodigava a dirigere la difesa fu ucciso, il tenente Martinetti, dopo esseri a lungo battuto, circondato individualmente, soverchiato dal numero, fu preso prigioniero. Trenta fanti del Reggimento Treviso si sacrificarono con la loro vita per la nostra libertà, il rimanente fu ferito e preso prigioniero. La perdita degli ufficiali fu per me considerevole e impossibile da riparare e da rimpiazzare.
Maggiore Antonio Maffei, Diario.

[1] Si tratta del trevigiano Ludovico Spineda, figlio del Conte Giorgio, Capitano Tenente dell’ 8a compagnia del XVI Reggimento Treviso d’Infanteria Veneta.