Vi ringrazio!
Ottimo link informativo Paoloracca!
e interessanti le riflessioni di tutti gli altri... tutte plausibili e, come dicevo in altri commenti, non necessariamente contrastanti.
Anche restando nel campo delle ipotesi, l'esperienza militare insegna che effettivamente almeno parte dei comportamenti e delle loro "regole tattiche" possono diventare flessibili, specie per i veterani e i soldati esperti.
Non che certe iniziative potessero essere troppo incoraggiate, e talvolta sicuramente erano punite... ma non di rado certo avvenivano, scommetto pure col beneplacito di comandanti abili e altrettanto flessibili, che non si limitano ad una ferrea disciplina statica, ma spesso si valgono della abilità e dell'iniziativa dei loro uomini traendone profitto, o pagandone l'eventuale prezzo a scapito della disciplina ma a vantaggio del morale e dello spirito di corpo.
Riguardo la disciplina in generale, a mio parere possono essere considerate esemplari le cronache delle campagne e la descrizione del De Bello Gallico di Giulio Cesare stesso per esempio, che talvolta ha punito la disobbedienza agli ordini, mentre in altri casi nemmeno poi rari, per convenienza inaspettata pure a lui o per rassegnata inevitabilità, ha assecondato e talvolta premiato addirittura iniziative contrastanti ai suoi ordini...
Inoltre a livello tattico, in certi casi le iniziative personali probabilmente causavano danni, ma in altri potevano sopperire pure a carenze nella pianificazione tattica che talvolta poteva essere lacunosa... d'altra parte nemmeno il miglior comandante può prevedere e prevenire tutto, e alcuni pessimi comandanti sanno prevedere così poco che non gli resta che fare totale affidamento nella tattica statica precostituita, che non sempre paga.
Del resto, anche guardandola dal punto di vista della truppa, è anche vero che le reazioni possono sfuggire a qualsiasi logica o previsione, specie quando ne va della pelle!
Ci può sempre essere chi se la da a gambe come chi si sacrifica eroicamente o rischia per gli altri, e non tutti mantengono la disciplina.
Ripeto, è sempre bene specificare che restiamo nel campo delle ipotesi, e a me piacciono quanto la documentazione precisa, specie se sono plausibili...
Nel mio caso, tendendo a fare soggetti insoliti per varie ragioni oltre che per gusto personale, è ovvio che spesso i miei figurini rappresentino personaggi e situazioni particolari invece che pose e personaggi in situazioni per così dire "tipiche" da schieramento.
Riguardo una siffatta organizzazione sanitaria come quella delle legioni, poi, anche alla luce di vari indizi, mi parrebbe lecito ipotizzare che quando operavano sul teatro dei combattimenti si avvalessero di qualunque vantaggio e protezione ovunque fosse possibile... talvolta ho immaginato che magari medici e infermieri addetti a prestare cure immediate si servissero addirittura di mantelletti per operare al riparo e trasferire i feriti.
E forse anche immaginare pure delle vinee impiegate come "ambulanze blindate" ante litteram non parrebbe neanche troppo assurdo o impossibile...
Qui sicuramente mi spingo troppo oltre con le ipotesi, ma partiamo da un'assunto: si sa che non tutte le battaglie erano selvagge e prive di regole.
C'erano trattati e regole sia scritte che date per scontate, e c'era chi si atteneva a tali regole e chi le infrangeva, come chi non ne teneva conto e chi le ignorava del tutto... a prescindere dalla convenienza e dalle conseguenze che comportava rispettare o infrangere o ignorare tali regole.
In alcuni casi comandanti e eserciti avversari, entrambi particolarmente "illuminati e civili", si accordavano su certi punti in senso generale nel corso delle guerre, e in particolare anche prima di alcune battaglie... accordandosi su tempi e segnali di tregua per esempio, o quant'altro, ma sempre a prescindere dall'esito auspicato o più o meno imprevedibile.
E apparentemente tali patti il più delle volte erano tenuti in gran conto, anche a prescindere dall'effettivo rischio che parte delle truppe e dei comandanti stessi li infrangesse. E ci sono state sia punizioni reali esemplari che storici marchi d'infamia inflitti a chi infrangeva i patti.
Logicamente, altrimenti non avrebbero stipulati affatto tali patti, come avveniva invece in molti altri conflitti con le cosiddette orde barbariche, divenuti tristemente famosi proprio perché atrocemente spietati e senza tregua né regole.
Quindi chissà che in certi conflitti non ci fossero accordi per stendardi, contrassegni, colori o uniformi particolari che rendessero immediatamente riconoscibile il personale sanitario di entrambi gli schieramenti, anche perché ciò logicamente sarebbe stato nell'interesse dei contendenti di ambo le parti, anche a prescindere dall'esito delle battaglie...
Magari medici, infermieri e portaferiti avevano il simbolo di Esculapio rosso in campo bianco, un po' come la croce o la mezzaluna rosse moderne!
Ultima precisazione, in realtà il legionario ferito non ha il gladio nel fodero... lo includerò separatamente assieme allo scudo per posizionarli come si preferisce
(io immaginavo abbandonati per terra, ma eventualmente volendo anche tagliando l'elsa del gladio per attaccarla al fodero vuoto, e rappresentare la spada ancora infoderata).
Comunque, ad ogni modo la posizione dello scudo è effettivamente intesa e si addice più a difendersi da armi da lancio che dai fendenti diretti, quindi è più adatta ad una posizione leggermente arretrata rispetto ai combattimenti corpo a corpo.
Quindi, dulcis in fundo, questa coppia di figurini può essere posizionata dietro la prima linea a ridosso dei combattimenti, o più arretrata... e anche in altri scenari come imboscate, ritirate o combattimenti confusi, dove le formazioni cedevano o erano confuse... ovunque, e non sono rari i casi, ove la disciplina e la tattica pianificata lasciavano il posto all'iniziativa personale.