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Yukon, The Gold Rush
(10 voti)
Written by Fabio Lo Savio   

 

Yukon, The Gold Rush
(cliccare sulle immagini per ingrandirle)

Premessa

Ritenendo che fossero maturi i tempi per avventurarsi nella realizzazione dell’acqua in un diorama, ho deciso di “gettarmi senza paracadute” e di provare direttamente a riprodurre l’acqua agitata di un impetuoso torrente montano e di una cascata. Si trattava, adesso, di scegliere il soggetto del mio diorama. Dopo aver preso in considerazione opzioni che abbracciavano numerosi periodi storici e diverse zone geografiche, mi sono orientato verso il Nordamerica della fine del 19° secolo, al tempo della Febbre dell’oro.

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Prima fase: struttura del terreno

click to enlargePer realizzare l’orografia del terreno ho utilizzato il polistirolo ad alta densità, sovrapponendone vari strati, incollati con colla vinilica, ed intagliandolo grossolanamente con il cutter.
La superficie esterna dell’affioramento roccioso, entro cui inserire la gola scavata dalle acque del torrente, è ottenuta colando un gesso particolarmente leggero (Lightweight Hydrocal), ma va benissimo anche il gesso comune, in stampi di gomma siliconica riproducenti vari tipi di roccia erosa. Sia gesso che stampi sono prodotti dalla Woodland Scenics. Dopo aver atteso il completo indurimento del gesso ho estratto i calchi dagli stampi e li ho inseriti, incollandoli con colla vinilica, nelle fessure che avevo intagliato nel polistirolo della base. La foto a destra mostra le pareti rocciose già inserite nel polistirolo. La scena è momentaneamente inserita in una cornice per fotografie, che in seguito sarà sostituita da una base che ho ritenuto più adatta.


Seconda fase: sottofondo del terreno.

click to enlargePer portare a termine questa fase, che prevedeva la creazione dello strato di base del terreno per mezzo di Lightweight Hydrocal e Das Pronto, ho realizzato una diga di contenimento che cingeva il diorama, utilizzando le costruzioni dei miei figli. Queste si sono rivelate ottime per questo scopo e la plastica, di cui sono costituite, rende molto semplice l’operazione di smantellamento ad indurimento avvenuto.
La foto a destra mostra il diorama dopo la colata di gesso testurizzato con una spazzola a denti metallici ed un vecchio spazzolino da denti, da usare negli anfratti più difficili da raggiungere. Al centro del letto del torrente sono stati inseriti due grossi massi affioranti, realizzati con lo stesso procedimento descritto per gli affioramenti rocciosi, ed un isolotto che biforca il corso d’acqua. Il Das Pronto è stato usato, incollandolo un pezzetto alla volta con colla vinilica, per rivestire i pendii a destra e a sinistra del torrente, la sua sponda di sinistra e l’isolotto, che prevedevo dovessero essere coperti di sassi e ghiaia. Dopo averlo testurizzato alla stessa maniera del gesso, ho ricoperto di colla vinilica il Das della sponda sinistra e dell’isolotto e vi ho pigiato sopra pietrisco di vari formati e colori che, anni fa, avevo raccolto sulle rive del Lago Arvo in Sila. Tra questi sassolini ne ho sparsi altri molto più piccoli che la ditta Busch produce per realizzare la massicciata nei plastici ferroviari.

 

 

 

 

Terza fase: coloritura dell'affioramento roccioso.

click to enlargeLa terza fase comprendeva la coloritura delle zone di roccia viva. Nella foto in alto, oltre all’affioramento roccioso già dipinto, si nota la ghiaia sulla sponda sinistra e sull’isolotto e la presenza delle conifere ancora in fase di allestimento. Le avevo momentaneamente inserite, in fori praticati nel terreno con un trapano a mano, per studiare la disposizione a seconda della loro altezza e dell’orografia del suolo. La tecnica per dipingere gli affioramenti rocciosi è descritta nel manuale per realizzare i paesaggi (Scenery Manual) della Woodland Scenics: si tratta del metodo a “macchia di leopardo”. Questo fa uso dei pigmenti liquidi della stessa marca che, a seconda del colore, vanno diluiti nei rapporti 1/16 o 1/32 con acqua.

Si tratta quindi di veri e propri lavaggi che, per trasparenza, lasciano intravedere la parte sottostante. Le tinte da utilizzare variano a seconda del tipo di roccia, nel caso del Nordamerica ho optato per il Terra d’ombra bruciata (Burnt Umber), il Grigio Ardesia (Slate Gray) ed il Grigio Pietra (Stone Gray); l’ombreggiatura è effettuata con il Nero (Black). La tecnica parte dalla scelta della tinta dominante: nel mio caso è il Terra d’ombra bruciata (1/16); ho iniziato facendo delle macchie di questo colore disposte appunto a “macchia di leopardo” per circa 1/3 della superficie da dipingere.
Poi, senza attendere l’asciugatura, sono passato alle altre due tinte, macchiando gli altri 2/3 dell’affioramento. Non attendendo l’asciugatura tra una tinta e la successiva, si ottiene la fusione tra i colori in corrispondenza delle zone di confine delle singole macchie. Poi, dopo aver fatto asciugare il primo strato, ho effettuato un lavaggio su tutta la superficie con la tinta dominante.

Dopo aver fatto asciugare, ho nebulizzato una miscela d’acqua e colla vinilica (50% e 50%) per fissare i pigmenti al terreno. Una volta asciutta ho fatto un lavaggio di nero (1/32) per evidenziare le crepe e le cavità della roccia. Anche in questo caso, dopo l’asciugatura, ho fissato il pigmento con colla vinilica ed acqua. Il risultato finale, con un primo accenno di copertura vegetale, è mostrato nella foto in alto.

 

 

 

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Quarta fase: coloritura del greto e del suolo.

La coloritura del letto torrente è effettuata utilizzando gli stessi pigmenti liquidi della Woodland Scenics. La parte centrale del greto, che si suppone sia la più profonda, l’ho dipinta con il Grigio Ardesia, sfumando verso le sponde attraverso il Grigio Pietra, l’Ocra Gialla (Yellow Ocher) ed il color Cemento (Concrete). Questa volta i pigmenti erano molto meno diluiti, ed in alcuni punti sono stati utilizzati puri. Dopo aver fatto asciugare, ho nebulizzato la solita miscela d’acqua e colla vinilica per fissare i colori. Successivamente, dovendo ottenere il duplice scopo di:

1) sigillare il letto del torrente per evitare che la resina per realizzare l’acqua s’infiltrasse nelle cavità del terreno e si perdesse sul mio banco di lavoro

2) fissare le pietre sul fondo

Ho spennellato uno strato di colla vinilica leggermente diluita (25% acqua e 75% colla) su tutto il greto. Poi ho sparso in modo casuale i sassolini precedentemente descritti.

Per assicurarmi il perfetto fissaggio delle pietre sul fondo, che altrimenti si staccherebbero e galleggerebbero nella resina creando un effetto non certo realistico, ho steso un altro strato di colla vinilica ed acqua (75%-25%) a ricoprire pietre e fondo del torrente.
Il resto del terreno è stato dipinto con acrilici in tonalità color ocra chiaro, ombreggiando con terra d’ombra e nero e lumeggiando con beige e bianco a pennello asciutto.

Quinta fase: vegetazione

Bassa e media (erba, canne e sottobosco)

Per rappresentare il terriccio di base ho utilizzato la polverina Earth Blended Turf della Woodland Scenics sulla quale, per rappresentare l’erba, ho spolverato con uno schema a chiazze altre polverine fini di varie tonalità di verde (Green Blended Turf, della stessa marca, e Verde Bruciato, Verde Medio e Verde Conifera della Krea), mentre altro materiale simile all’erbetta elettrostatica (Prato Giallo e Prato Bruciato della Krea) rappresenta gli aghi secchi caduti dalle conifere.

I cespugli più bassi sono stati ottenuti semplicemente sovrapponendo vari strati delle polverine verdi suddette, variando la sfumatura di colore. Per realizzare i cespugli più alti ho utilizzato dei ciuffi di una sorta di alga secca e molto intrecciata che avevo raccolta in riva al mare; dopo averli colorati con spray acrilici verde e marrone, li ho spruzzati con la miscela d’acqua e colla vinilica al 50% e li ho ricoperti delle stesse polverine verdi.

I ciuffi circolari d’erba secca sono della Silflor, mentre l’erba alta e le canne che crescono nei punti più riparati del corso d’acqua sono della Woodland Scenics (Field Grass) nelle tinte verde scuro, verde chiaro e beige chiaro (naturale). Felci e funghi, veramente realistici, sono della Busch.

Alta (conifere)

click to enlargeE’ necessario premettere che gli alberi che ho realizzato per questa scenetta sono volutamente un po’ sotto scala. Ne avevo, infatti, creati parecchi d’altezza maggiore, che però tendevano a scompensare l’equilibrio della scena rappresentata. Le conifere che ho inserito in questo diorama non rappresentano nessuna specie in particolare e sono state realizzate seguendo le tecniche e i consigli che altri modellisti hanno messo a disposizione su Internet. Alcuni tra i link più importanti, che descrivono la tecnica usata, sono di seguito riportati:

www.trevinocircle.com/sippin/

www.espacetrain.com/index.php?page=contrib/modelisme/delam/index

www.all-model-railroading.co.uk/forum/showthread.php?t=3672

Dopo averli ultimati, gli alberi sono stati raccordati al terreno utilizzando della pasta di pietra pomice, creando con essa anche un accenno dell’apparato radicale, visibile solo in zone in cui la roccia è affiorante o poco profonda, come in questo caso. La foto mostra questa fase dell’operazione, prima della pittura del raccordo al terreno.

Rispetto ai metodi descritti nei siti suddetti, mi sono limitato ad aggiungere un piccolo ma realistico particolare: le pigne. Per realizzarle ho utilizzato il pietrisco piccolo grigio della Krea, che in realtà ha un colore grigio-brunastro ed una forma a cono che le imita in modo abbastanza fedele.
I grossi rami ed i tronchi presenti sul suolo del bosco, sull’isolotto e sulla sponda destra del torrente sono semplici rametti raccolti in giardino, sui quali ho dato un po’ di grigio chiaro a pennello asciutto.

Sesta fase: bordatura e base del diorama

Prima di colare le varie resine che rappresentavano l’acqua del torrente e della cascata, era necessario bordare il diorama. Normalmente questa è un’operazione che va fatta all’inizio della costruzione, ma devo ammettere che nella fase iniziale, dopo aver cioè tracciato sul primo strato di polistirolo le varie aree comprese nella scena, non riuscivo ancora a “vedere” il diorama in 3D, e conseguentemente non ero in grado di prevedere la forma da dare al bordo. Ho quindi iniziato a sovrapporre i vari strati di polistirolo intagliandoli man mano, fino ad essere soddisfatto del gioco di pendenze ottenuto. Prevedendo che, come in effetti è successo, avrei apportato ulteriori modifiche al terreno del diorama, ho preferito rimandare la bordatura ad uno degli stadi finali della costruzione. Per semplificare l’operazione ho segnato con una matita il profilo del terreno su strisce di carta, successivamente ritagliate e poste su legno compensato di 1mm di spessore per ricostruire il contorno. Dopo aver ritagliato i bordi di legno con un paio di forbici da cucina, li ho incollati con colla vinilica sul polistirolo dei lati del diorama, raccordando, laddove era necessario, il terreno ai bordi di legno utilizzando gesso liquido iniettato con una grossa siringa.
La base del diorama è di MDF, un materiale povero che, se carteggiato e tinteggiato accuratamente, tira fuori delle venature da non aver nulla da invidiare al legno più pregiato.

Settima fase: personaggi, animali ed oggetti presenti sulla scena

I pochi personaggi inseriti in questa scenetta, inclusi gli oggetti, sono quasi tutti della Atlantic, con la sola eccezione dell’uomo seduto a terra (Imex) e del cervo (Preiser). Alcuni di essi hanno subito qualche conversione, anche se lieve: il cervo europeo è diventato canadese (Wapiti); ad uno dei due uomini che fanno il panning nel fiume ho sostituito la testa ed, essendo scalzo, ho sistemato un paio di stivali sulla riva alle sue spalle; all’altro cercatore ho allontanato leggermente la pala su cui ha appeso la giacca, eccetera. Anziché dilungarmi in descrizioni, preferisco mostrare qualche foto.

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Ottava fase: acqua del torrente

Strato di base
Come strato di base per l’acqua del torrente ho utilizzato Realistic Water della Woodland Scenics, una resina pronta da versare senza doverla prima mescolare con qualche tipo d’indurente. Nel momento in cui viene colata ha un aspetto denso e lattiginoso, ma ad asciugatura completa (circa 24 ore) diventa totalmente trasparente. Bisogna, però, fare attenzione a non versare strati più spessi di 3mm, perciò se, come nel mio caso, si pensa di realizzare un corso d’acqua più profondo, occorrerà stendere più di uno strato. E’ importante sottolineare che lo strato inferiore tenderà ad assorbire umidità da quello superiore ancora in fase d’indurimento e potrebbe, conseguentemente, riassumere un aspetto opaco; in questo caso servirà solo un po’ più di tempo affinchè tutto torni trasparente.

click to enlargeRealistic Water è autolivellante ed assume l’aspetto dell’acqua perfettamente calma, pertanto è utile per creare laghetti, stagni o pozzanghere. E’ inutile affannarsi a rimescolarla o a soffiarci sopra con il fon, tornerà sempre piatta. Ecco il motivo per cui l’ho usata solo come strato di base, utilizzando un altro prodotto per ricreare le increspature, l’effetto della corrente e le rapide di un impetuoso torrente a flusso rapido.
Un altro importante aspetto da non trascurare, è che con questa resina non si crea quell’effetto di capillarità (risalita lungo le sponde o gli oggetti in essa immersi) che spesso caratterizza altri prodotti simili. Se, inoltre, si diluisce con un 25% di acqua, si può spennellare sulle rocce e sul terreno per creare l’effetto dei piccoli trafilamenti d’acqua, molto comuni nei pressi dei torrenti e dei fiumi.

Questo tipo di resina può anche essere tinto utilizzando gli stessi pigmenti liquidi, gli acrilici o un qualunque colorante a base d’acqua (pare che vada bene anche il colorante per dolci). Nel mio caso, volendo che s’intravedessero i sassi del fondo, ho aggiunto solo due gocce di pigmento color ocra gialla ai 90cc che avevo calcolato servissero per stendere il primo strato d’acqua del torrente. Il secondo ed ultimo strato è invece completamente trasparente, il che contribuisce a fornire l’effetto della profondità. Per arginare la resina lungo il bordo del diorama ho utilizzato delle strisce di plastica trasparente (ritagliate dalle trasparenze per lavagna luminosa), fissate con nastro per mascheratura. Per evitare che la spinta della resina creasse un rigonfiamento nella parte centrale delle strisce, per lo meno quando era ancora molle, vi ho addossato dall’esterno i dorsi di libri. Non avendo necessità di uno strato di base al di sotto della cascata, ho creato una diga con della plastilina. Nella foto si nota il primo strato di resina ancora in fase d’indurimento e le varie “opere di contenimento” dell’acqua.

Increspature, rapide e cascata
click to enlargeSolo quando gli strati di “acqua calma” erano completamente asciutti ed induriti, si poteva iniziare con la fase successiva: l’acqua mossa. Per questa ho utilizzato Water Effects della Woodland Scenics, un medium semilucido che asciuga trasparente, con un corpo sufficientemente denso da poter essere scolpito per formare i vari giochi d’acqua. Il barattolo di questo prodotto termina con un beccuccio appuntito che permette di spremerlo in strisce molto sottili. All’uscita dal barattolo Water Effects somiglia alla colla vinilica sia come colore, sia come densità ma, come detto prima, asciugandosi diviene trasparente.

La cascata si realizza lontano dal diorama dove sarà inserita. Per prima cosa ho misurato approssimativamente altezza e larghezza della cascata, poi ho spremuto varie strisce di prodotto, avendo cura di farle più lunghe di circa 1,5cm rispetto all’altezza finale, su una superficie antiaderente (una padella con fondo di teflon o un tagliere dello stesso materiale). Poi, con un gruppo di 4-5 stuzzicadenti tenuti assieme l’uno accanto all’altro a formare una linea, ho testurizzato la cascata. Il giorno dopo, quando la cascata era già indurita, anche se non completamente trasparente, l’ho staccata dal tagliere e l’ho incollata sul diorama usando dell’altro Water Effects, disposto sulle due estremità della faccia posteriore della cascata, come adesivo.

Per ottenere l’effetto schiuma bianca, ho mescolato Water Effects, pigmento bianco e polvere per fare la neve (Soft Flake Snow della Woodland Scenics). Con uno stuzzicadenti ed un pennello piatto a setole dure, ho usato questo miscuglio per creare e testurizzare lo spesso strato di schiuma alla base della cascata e le rapide del torrente. L’acqua che cade dalla padella del cercatore è fatta a parte, come il corpo della cascata, e poi incollata ai due estremi. La foto che segue mostra le caratteristiche descritte.

Spero che le varie tecniche descritte possano rivelarsi utili nel creare le vostre piccole opere d’arte.

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Nell’ultima foto ho voluto ricreare, in qualche modo, le foto antiche da cui ho tratto ispirazione per la mia scenetta.