Grazie di nuovo!
Riguardo la vaexata questio sugli aiuti sul campo. è un bello spunto di discussione...
Beh, per prima cosa bisogna tener conto che la storia non è e non può essere una scienza esatta.
Le regole generali vanno accettate ma esistono possibili eccezioni e casi particolari.
D'altronde purtroppo non ci sono testimonianze precise e complete, o completamente imparziali... come si suol dire: nessuno di noi era li a controllare, e non c'erano macchine fotografiche o cineprese (e anche la dove ci sono oggigiorno, sappiamo bene che per vari motivi la realtà talvolta viene "truccata"
Per quello più il periodo è antico e maggiori saranno le opinioni contrastanti senza possibili conferme o negazioni sicure al 100%.
Secondo me l'interpretazione stretta delle testimonianze (assai scarse e frammentarie specialmente in casi come questi) non dovrebbe negare a priori la plausibilità di possibili eccezioni e alternative anche se non provate, specialmente se sono logiche e ben motivate.
Stesso dicasi all'opposto, se uno vuol lavorare di pura fantasia e spingersi oltre è liberissimo di farlo, ma bisogna tener conto che una ipotesi insolita anche se plausibile, raramente riesce a inificiare le analisi delle testimonianze storiche generalmente accettate.
Per quanto mi riguarda opterei per l'identificazione dell'equivalente di un infermiere o un portaferiti...
In certi casi si ritiene ci fossero addirittura i "secutor" sul campo, cioè addetti che con martello e punteruolo mettevano fine alle sofferenze dei feriti incurabili e moribondi! un po' come fra i gladiatori... figuriamoci se potevano mancare i soccorritori!
Tutto ciò parrebbe plausibile, la presenza di personale medico infatti è testimoniata in vari reperti fin dall'epoca ellenistica o in certi casi addirittura ancor prima.
Ed è logico, altrimenti forse l'arruolamento non sarebbe stato abbastanza allettante... e le legioni formate da coscritti demotivati anziché professionisti!
Poi volendo si può discutere se e quanto gli appartenenti a questi "reparti speciali" seguissero d'appresso la prima linea, oppure se e quanto restassero nelle retrovie, anche in questo caso senza poter giungere a conclusioni sicure.
Secondo me, e potrei sbagliarmi, in generale anche mettendo da parte atti eroici o comunque insoliti, a rigor di logica la presenza di personale non combattente in posizioni più o meno pericolose dipendeva dal valore e dall'insostituibilità dei membri del personale stesso. Probabilmente il chirurgo restava nelle retrovie, gli infermieri dietro le seconde linee, esistevano forse dei portaferiti che si spingevano fin dietro le prime linee?
Analogamente quindi, verrebbe da pensare che se medici e infermieri restavano sempre al sicuro nelle retrovie... allora potrebbe essere plausibile che, combattimento e situazione permettendo, un combattente aiutasse un compagno caduto... così come talvolta si sa che venivano spostati i cadaveri d'intralcio e recuperate le armi, anche durante i combattimenti, benché ovviamente non in prima linea dove infuriava il combattimento... e potrebbero essere state situazioni insolite, oppure cose che succedevano sovente, chi può dirlo con certezza?