Beh...se inizio a parlare io dei giornalisti e di come si filtrano le notizie (e perché), ci fanno chiudere il sito...
Spostiamo il discorso su un altro piano, quello dell'"affettività".
Taricchione era amato. Ed era un'icona ideale (e fattiva), oltre che del fascismo estremo, di tutto un mondo che ha bisogno di eroi a propria immagine. Ovvero del self-made man tamarro e strafottente che vuole bene a mamma e nonna che è la moda di oggi. E di una certa immagine che il fascismo d'altri tempi voleva promuovere tra (per) gli italiani.
Guillet era (ed è stato) invece un uomo che ha saputo avanzare, migliorarsi. Il suo "codice" è nettamente più elevato di quello di Taricchione. E quindi NON alla portata di tutti (anche perché partiva da basi economico-sociali più elevate che già rappresentano il "punto d'arrivo"
.
Naturale quindi che la sua figura sia apprezzabile da coloro che se ne fregano del'immagine sociale o, meglio, di quello che la gente può pensare di azioni "inconsuete".
In poche parole: fare il profugo arabo te lo fai per te (senza fregartene delle conseguenze di immagine), fare il palestrato lo fai per farti vedere (ed apprezzare).
Carlo Giuffrè (GRANDE) era invece un grande attore, purtroppo dimenticato, e ciò che NON si ricorda NON fa notizia.
Era anche la ricorrenza della Strage di Viareggio che NON deve essere notizia, perchè dimostra come sta messo male questo paese: sai mai che la gente cominciasse a spegnere la TV...