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La Battaglia di Zappolino, 1325
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Escrito por Alessandro Gandolfi   

Lo scontro avvenne il 15 novembre del 1325 verso il calare del sole e vide schierati circa 30.000 fanti e 2.000 cavalieri per i Bolognesi, contro 5.000 fanti e 2.000 cavalieri per i modenesi, molti di questi di provenienza germanica e quindi piuttosto esperti d'arte militare. 
I modenesi, agli ordini di Passerino Bonacolsi, attaccarono i cavalieri delle prime linee bolognesi, mentre la cavalleria di Gangalando Bertucci di Guiglia, attaccò i Bolognesi sul fianco, arrivando dalla parte di Oliveto.
La battaglia fu molto breve, circa un paio d’ore, ma si concluse con la terribile disfatta dell'esercito bolognese. Infatti, nonostante la superiorità numerica, le truppe prese di sorpresa dall'attacco laterale, si diedero alla fuga, molti uomini ripararono all'interno del castello di Zappolino, altri in quello di Oliveto, altri ancora, raggiunsero, inseguiti, Bologna e qui trovarono rifugio entrando dalla porta S. Felice.  
I morti furono più di duemila. I modenesi giunsero fino alle porte di Bologna, distruggendo al loro passaggio i castelli di Crespellano, Zola, Samoggia, Anzola, Castelfranco, Piumazzo e la chiusa del Reno presso Casalecchio, che consentiva, come oggi, la deviazione delle acque del fiume verso la città. Non tentarono però l'assedio della città, ma si limitarono a schernire per alcuni giorni gli sconfitti correndo quattro palii fuori le mura e alla fine tornarono a Modena portando in trofeo una secchia rubata in un pozzo, tuttora esistente sotto un tombino fuori porta S. Felice.
A seguito di tale episodio e forse grazie anche al poema del Tassoni che ne narra in chiave eroicomica gli eventi, questo avvenimento è oggi chiamato “La battaglia della secchia rapita”.
 
Foto a cura di Loris Neri