Si in effetti fù una raccomandazione per modo di dire...
Sarebbe stato brutto davvero se mi fosse toccata qualche anno prima quando la caserma era "punitiva" più che operativa. Mi hanno raccontato cose bruttine in effetti.
Negli scaglioni del 1987 ci fù un vero eccesso di raccomandazioni e un'epidemia di riformati in Toscana.
In caserma a Scandicci (periferia fiorentina) a dir poco un 10% era di Firenze e provincia, oltre almeno un 20% di toscani. Altrove anche di più.
In quel periodo il sottosegretario alla difesa guarda caso era un noto fiorentino di cui non ricordo il nome, e di cui faccio finta di non ricordare il partito!
Ad ogni modo nonostante o grazie a questo e altri "limpidi esempi di democraxia" il tipo fece strage di voti nelle liste toscane.
Ad ogni modo non fù proprio così brutta a parte i tantissimi campi ed esercitazioni per gli assaltatori, e non era il mio caso.
Poi essendo una caserma operativa c'erano poche licenze e permessi.
L'addestramento era molto duro all'inizio ma anche valido, poche marce e molte esercitazioni e lezioni teoriche.
Il nonnismo era stato stroncato di brutto tramite il metodo "tre scaglioni", uno ogni 4 mesi, così lo scaglione anziano servizio a parte aveva molte libertà e coccolava lo scaglione giovane che si faceva un culo pazzesco, quello di mezzo lavorava e faceva da istruttore-aguzzino alle spine, per dire, i vecchi caporali istruttori tipo can che abbaia ma non morde...
Se qualcuno rifaceva la branda a un'altro era per fare un favore e non per punizione, istruttori e nonni compresi.
Figuratevi che ci mandavano i parà scartati o rinunciatari come fuori scaglione per punirli, i quali oltre a trovare un'ambiente meno duro diventavano i più coccolati perché ci dispiaceva che dovessero congedarsi più tardi del resto della compagnia.
Ho visto (e praticato anch'io un po' per scherzo) molti episodi di puro e ridanciano nonnismo al contrario, dove i giovani facevano impazzire i "nonni" o sottufficiali e ufficiali. Abbastanza demenziale ma ci si divertiva un sacco, le vittime la prendevano con filosofia perché non c'erano scherzi troppo pesanti.
Spesso ci autopunivamo per ridere e fare gli scemi, infliggendoci volontariamente di fare il carroarmato, il cucù o il juke-box per far ridere tutti noi stessi compresi. Insomma era un gran casino ma perlopiù positivo!
Fattostà che un anno ci è volato prima fra urla e corse, e poi fra lavoro e risate.
Sarò stato un "caso disperato" in grullaggine, ma non isolato. Qualche litigio c'era soprattutto per stress ma ci si voleva quasi tutti bene. Anche con gli ufficiali, loro sì che si facevano nonnismo tra loro! E gli allievi A.U.C. così come i tenenti in gamba e i parà fuori scaglione erano protetti dalla truppa.
In altre caserme considerate molto meno dure il tempo non gli passava mai e spesso si facevano carognate fra scaglioni diversi fra una guardia e l'altra.
Quando fù finita eravamo tutti felici ma malinconici e qualcuno pianse addirittura.
Ora a parte per l'età lo posso considerare un ricordo bello e non solo duro e inutile come sento dire agli amici che sono stati in altre caserme.
Leo