La battaglia di Maratona nel 490 a.C. fu combattuta tra greci e persiani. L'esercito persiano probabilmente era composto al massimo da 25.000 fanti e da 1.000 cavalieri, mentre quello ateniese era composto di circa 9.000 - 10.000 uomini.

Nella piana di Maratona gli ateniesi rimasero sulle loro posizioni aspettando per otto giorni l'arrivo degli spartani. Il 21 settembre, l'esercito ateniese uscì allo scoperto e fronteggiò l'esercito persiano, avanzando di corsa per serrare i ranghi velocemente e portare la fanteria pesante a distanza d'attacco. Questa tattica avrebbe condotto i greci ad un attacco disordinato, ma questo era preferibile rispetto alla pioggia di frecce degli arcieri.

Il centro dell'esercito greco fu ridotto a quattro linee rispetto alle solite otto per rendere la linea più lunga e ridurre la sovrapposizione con le linee persiane. Le ali invece furono mantenute ad otto linee.

 

Mentre il centro greco avanzava sotto una violenta pioggia di frecce le ali avanzando si mossero più avanti superandolo. Quando i centri degli schieramenti arrivarono a contatto i persiani si aprirono una breccia e spinsero indietro i greci. Ma mentre al centro i greci si ritiravano inseguiti dall'esercito persiano, le ali greche si mossero verso l'interno riducendo la linea di battaglia. Il risultato fu una manovra a tenaglia e la battaglia finì quando l'intero esercito persiano ruppe le linee e scappò verso le navi inseguito dai greci.

Il diorama, nelle dovute proporzioni tiene conto dello schieramento in campo; a fianco degli Opliti ateniesi vi sono i plateesi, che a differenza degli spartani, occupati nelle festività, erano accorsi in aiuto degli ateniesi. I set utilizzati sono della Italeri: fanteria greca, fanteria persiana e cavalleria persiana.