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Re:soldatini eserciti preunitari (1 viewing) (1) Guest
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TOPIC: Re:soldatini eserciti preunitari
#1248
greg (User)
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Re:soldatini eserciti preunitari 16 Years, 2 Months ago  
Non sono completamente d'accordo con Pikos sulle cause delle insorgenze.
Proprio i recenti studi di questi ultimi anni sul fenomeno delle insorgenze dimostrano come la ribellione ai "franzosi" non sia solo un fenomeno di manipolazione delle calassi povere e del mondo contadino da parte degli elementi razionari della società.
Per me non così naturale il binomio classe povera=cane al servizio del padrone.
Sicuramente si ragionava con altri elementi che per noi oggi sono scontati.
Per fortuna siamo lontani da quei tristi tempi e la Storia non torna indietro, per fortuna, brindiamo quindi con del buon bianco, pensando all'ennesima castroneria dei nostri politici che si sono fatti soffiare il nome del Tokaj dagli ungheresi!!!!
 
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Greg
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#1286
danilovich (User)
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Re:soldatini eserciti preunitari 16 Years, 2 Months ago  
vi consiglo di reperire i libri pubblicati dal "il Cercio" circa le insorgenze venete c'è da rabbrvidire circa le fucilazioni arbitrarie francesi, e la resistenza dei veneti di fronte ai "liberatori". non tuti i nobili erano delle mammole, anzi ricordiamo il podestà di treviso che non si piegò agli ordini di napoleone di abbandonare la città... peccato ce ne fossero pochi come lui... peccato che la storia e i testi scolastici volutamente dimentichino certi episodi....
vi allego i fatti di Salò, dal racconto traspare molte cose in primi la larga autonomia che le Repubblica vebneta condedeva.... la diversità della stessa di gestire le risolrse e gli uomini... ma sopratuto l'attacamento della gente ala Dominante.... buona lettura

1 aprile 1797, Salò.

Gli abitanti di Maderno, Tuscano e Teglio, senza frapporre indugio, presero a loro volta le armi e s’affrettarono a raggiungere i Marcolini di Salò. La cittadina era in quel periodo, un centro importante sul lago di Garda e godeva sotto la Repubblica Veneta di una vasta autonomia. Governata da un Podestà Veneziano, fu “Democratizzata” il 28 marzo, ma già il 29 abbatté l’albero della libertà ”, innescando immediatamente il sollevamento di altre cittadine. Questo spiega l’immediata reazione giacobina. I traditori bresciani, misero in campo, contro il paese, una colonna di un migliaio di uomini, fra le cui file vi erano molti legionari polacchi, e truppa di linea francese, travestiti da patrioti bresciani (detto in senso ironico “e cosi amavano farsi chiamare i giacobini, ossia amanti per eccellenza della patria”) o da cispadani . Minacciando prima di ridurre quella contrada in un ammasso di ruderi, preferirono poi inviare parlamentari per iniziare trattative per una resa. Accortisi però i salodiani del tentativo dei bresciani di introdursi, com’erano avvezzi a fare, con l’inganno in città, i Marcolini aprirono il fuoco uccidendone e ferendone un certo numero. Gli insorgenti giacobini, infuriati per queste e altre perdite, convinti sempre più d’aver la vittoria in pugno, forti per l’arrivo di due cannoni, ripresero determinati l’attacco. “Lo scontro fu cruentissimo, in quanto in alcuni punti si combatteva corpo a corpo e per la superiorità di numero e di mezzi dopo alcune ore pendeva dalla parte degli aggressori, malgrado la buona volontà dei difensori, che avrebbero dovuto soccombere. Quando a decidere le sorti intervennero, del tutto inaspettati, gli abitanti della Val Sabbia . Questi montanari, riunitisi a consiglio secondo il loro costume degli antichi comuni avean deliberato come un sol uomo di unir le loro sorti a quelle di Salò e dei ottanta schiavoni delle compagnie sciolte del Reggimento Matutin d’istanza a Bardolino e che già affiancavano i salodiani nei combattimenti”. Quelli della Val Sabbia avevano affidato il comando delle loro Cernide a uno dei loro preti, Don Andrea Filippi parroco di Barghe. L’improvvisato comandante, informato dei combattimenti in corso intorno alla città di Salò, diede prova di qualità strategiche insolite, e divisa la sua truppa in tre colonne piombò sulle milizie giacobine da tre diverse direttrici. Di fronte all’impatto furioso dei montanari, la rotta dei seguaci delle nuove idee fu totale e disordinata. Stretti fra i valligiani trionfanti e le acque del lago, dopo aver lasciato sul terreno un gran numero di morti e una moltitudine di feriti (72 morti e circa 200 feriti), non rimase che agli insorgenti giacobini una scelta: una disonorevole resa. Tale sconfitta praticamente decapitò l’intera classe dirigente dei traditori, dal momento che fra i prigionieri condotti a Salò: “annoverarsi due Lechi, il Gabara , e altri non pochi rappresentanti dei più illustri casati di Brescia e di Bergamo”. I prigionieri, circa cinquecento, vennero poi condotti da Salò a Venezia per poi esser custoditi nel forte si Sant’ Andrea, passando da Verona dove l’accoglienza a loro riservata dal popolo non fu delle migliori. E’ lo stesso Gambara che la descrive in un suo rapporto successivo: “passammo per mezzo di un popolo furibondo che c’insultava con fischiate, minacce, sputi e imprecazioni…colà come vili animali esposti alla brutalità veronese passammo ogni sorta di patimenti. Laceri e in parte denudati formammo gradito spettacolo a quella ciurmaglia”.
 
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#1290
pikos (User)
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Re:soldatini eserciti preunitari 16 Years, 1 Month ago  
Generalmente i libri editi da "Il Cerchio" hanno il pregio di essere chiaramente identificabili. Essendo io oramai vecchio, ed avendo fatto qualche guerricciola (non soldatinosa, purtroppo) sono particolarmente delicato di stomaco e certi prodotti non fanno parte della mia dieta (come l'olio di ricino o l'inquisizione, del resto).
Cmq, vendono tantissimo. Segno che in Italia tira veramente una brutta, brutta aria.

Vabbeh...torniamo alle insorgenze, và...

Innanzitutto un sito, magari quello della Repubblica Napoletana, dove si possono trovare documenti non contraffatti. Poi qualche piccola nota metodologica, solo per dire che, purtroppo, se la Storia non è una scienza perfetta, la storiografia è ancora peggio.
Mi spiego meglio: tutti noi, con un po’ d’impegno, possiamo riuscire a delineare dei dati “certi”, dai quali trarre le nostre considerazioni.
Molto (troppo) spesso mi è capitato di leggere ottimi libri costruiti su fonti inesistenti, corrotte, rivedute e scorrette.
E allora come si fa, se non si ha accesso alle fonti primarie (che sono i documenti d’archivio) e NON le cronache (figuriamoci poi la storiografia)?
Il metodo per scoprire la “verità” (per parziale e soggettiva che possa essere) è abbastanza semplice (ma non semplicistico): la comparazione.
Lasciamo per un attimo da parte la nostra (cioè “odierna” mentalità) e spostiamoci nell’epoca, luogo e persona che vogliamo analizzare. Una volta individuata, facciamo ad esempio un contadino del meridione d’Italia o un pescatore d’anguille del Delta padano, caliamoci nel personaggio ed acquisiamo più indicatori possibili per delinearne la mentalità. Scopriremo così che è registrato in parrocchia, figlio di qualcuno che fa un mestiere e, probabilmente fa anche lui lo stesso mestiere. La sua vita è scandita da varie cose: nascita, matrimonio, morte, ecc. ecc..
Scopriremo che non sa leggere e tantomeno scrivere, ed i suoi punti di riferimento culturali sono il prete della parrocchia (che, dopo la Controriforma ASSOLUTAMENTE non doveva appartenere alla comunità di villaggio) e magari qualche scribacchino o cerusico. Il resto, intorno, la tristezza della propria condizione, le tasse da pagare quasi sempre come corvèes, le feste popolari.
In una condizione del genere, l’orizzonte si spegne al ruscello del paesetto vicino (che è già altra cosa, altra gente, che vive nella stessa maniera e nelle stesse limitazioni) dove ci si va magari per venerare un santo. Poi c’è la città, dove chi può porta qualcosa da vendere (magari il poco che si “colleziona” da varie famiglie imparentate) sempre tenendo presente le distanze e la lontananza dei 30-40 km che, fatti a piedi o ad asino…beh…ci vuole il suo tempo.
Le terre ed i ruscelli però spesso non gli appartengono (questo varia da periodo a periodo, da zona a zona). C’è sempre un “signore” che “amministra” e che vive in una più o meno piccola “corte” dove si vive piuttosto meglio. Certo le barriere di casta esistono sempre, ma il sostentamento è garantito.
Allora: cosa posso fare io contadino per uscire dalla mia condizione? Nulla, assolutamente.
Questa condizione mi sta’ bene?
a) Sì, perché sono stato educato così e non riesco a pensare a null’altro poiché è da secoli che mi tengono come una bestia.
2) No, perché prima le varie eresie (e qui si capisce il perché del prete che non deve parteggiare per i villaggiani), e poi la rivoluzione francese mi hanno insegnato che quello che dicono i preti ed i signori è discutibile e che nessun uomo è migliore di un altro per nascita. Ma in questo caso ogni notizia arriva mediata (se arriva).
E quindi è naturale che da una parte ci siano gli insorgenti (che sono la prima opzione: i cani feroci alla catena) e da una parte quelli che scannano e si fanno scannare per dimostrare che anche il Re di Francia (o il Doge, o Travicello XXVI) sono cittadini come gli altri, non hanno il sangue blu come dicono le leggende popolari e hanno corpi sacri come l’anguille che uno pesca.
Insomma, pensiamo un po’: io coltivo la vigna, faccio il vino e se lo beve il signore alla faccia mia. A me girerebbe, sia in quell’epoca che adesso, ma so che mille altri poveracci, per farsi belli di fronte a ricchi e potenti ed avere il piacere di servire, mi scannerebbero sputandomi addosso con immenso piacere e soddisfazione.
E questo è quanto. La “fortuna” per i secondi, è che non hanno padroni, ma solo nemici. E non hanno niente da perdere, se non le catene. Sono senza mutande e senza scarpe, sporchi, brutti e cattivi (io uso per fare i Rivoluzionari sempre i Rivoluzione Americana Italeri). Gli altri, che le scarpe ce le hanno, sono però degli automi: fanno le linee e pigliano calci nel deredano e sputi in faccia dai loro padroni (a meno che non siano mercenari, ma è un’altra storia). I Patrioti puntano alla testa. Non mirano alla linea degli sfigati dalle mutande di lana in estate e che non possono manco grattarsi: sparano in testa ai signori. E vincono: sempre! Perché un cane senza padrone è un cane randagio, incapace di agire. Se ne torna a casa, aspettando magari il figlio del padrone per essere di nuovo organizzato. Uno schiavo è refrattario alla libertà, è come un canarino che uno libera dalla gabbia: muore subito.

Faccio ora un esempio di travisamento (reale, odierno)della storia. Allora, io vivo in una delle parti più sfigate ed ottuse d’Italia, dove ci stanno certi scemi a comandare che nemmeno se vai nel Regno delle Lumache al Cervello di Futurama li trovi. Biblioteche comunali inesistenti, ragazzini ai quali viene insegnato a scuola solo a come fregare il prossimo, università di fannulloni e raccomandati, prepotenti, cretini, ecc. ecc..
Insomma, una tristezza che levati.
La mia città era un posto di confine. Fatto sta che era la zona più industrializzata e militarizzata del Regno di Napoli che, essendo uno stato centralista, se ne è sempre fregato delle province (vedi come sta’ ora il sud, e la colpa non è certo degli italiani).
Vabbeh…insomma: grandi concentrazioni di militari, artigiani, commercianti, mignotte ed operai (e sì, fa la differenza quando mette tanta gente insieme), centro di confine, San Germano aderisce con entusiasmo alla Repubblica Napoletana. Quando però l’esercito sanfedista viene verso nord (con lo spalleggiamento di contingenti reazionari di ogni sorta, tipo Franco in Spagna: Turchi, Cosacchi, Britannici, ecc. ecc.) e la Repubblica cade, i contadini cominciano a passare dalla parte del padrone che arriva (forse per prevenire rappresaglie? Dopo quanto accaduto a Napoli ai patrioti, forse è probabile). Championnet, i patrioti profughi napoletani, la legione polacca e gli Italiani del nord, insieme ai Sangermanesi si avviano verso nord. Nell’area di Frosinone vengono attaccati e sterminati dalla plebaglia pecorara. Ed è ancora l’odio feroce del cane alla catena verso il libero lupo che l’ha spezzata.
Ora, a due secoli di distanza si festeggia l’evento con una festa popolare nel Carnevale. Ma non si fa nome né dei napoletani, né dei sangermanesi, né degli italiani. Ma solo dei Francesi (anzi: francìs, come si dice da queste parti) perché il nemico deve essere straniero, che viene meglio, sennò poi capace qualcuno capisce le manovre e mette in discussione la storia scritta da lorsignori.
Praticamente festeggiano l’evento che ha condannato la nostra terra ad essere ancora feudale e senza alcuna possibilità di riscatto. Qua altro che Napoleone ci vorrebbe qui per addrizzare la schiena alla gente! Solo Robespierre potrebbe dare qualche esempio educativo, dato i soggetti refrattari geneticamente ad ogni civilizzazione.
Ah, naturalmente, San Germano non esiste più sulle carte, perché l’altra cesura con la storia è stata quando nel Regno d’Italia si è cambiato nome alla città, quasi per toglierle del tutto il senso del passato.
Poi, se wikipedia (che è un’altra fregatura per il popolo, dato che è semplicissimo manipolare i topics) ed i neo-tuttociòchefregailpopoloègiusto dicono altro, fatti loro: la cultura personale si può ottenere con l’impegno (ma se non hai soldi e biblioteche e mezzi, come fai? Stai a sentire il prete- noto spacciatore autorizzato di menzogne - come 200 anni fa?), il senso critico o ce l’hai o sei un refrattario pronto a scannare chi vuole lo sviluppo dell’uomo (e della donna, và )

Secondo me il Tokaj ce l’hanno fregato gli streaci, non gli ungheresi, non vorrei dire, ma gli ungheresi, come i polacchi sono fratelli di sfiga degli italiani…
 
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#1292
greg (User)
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Re:soldatini eserciti preunitari 16 Years, 1 Month ago  
Scusa Pikos, io faccio sicuramente parte dei trogloditi-ignoranti , ma chi sono gli streaci?laugh:
 
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Greg
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#1295
candioto (User)
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Re:soldatini eserciti preunitari 16 Years, 1 Month ago  
Direi che dovremmo tutti essere attenti al pericolo di esser vittima del "pensiero unico", cioè cercare di capire se dobbiamo fidarci di tutto quello che è scritto o (non scritto) sui libri più o meno ufficiali, ad esempio.
Io ho trovato che di non scritto, ce ne è tantissimo, e non per dimenticanza.
Cito una frase di Ippolito Nievo, che voleva essere un impietoso "requiem" alla Serenissima.
"Venezia si credeva uno stato e si scoperse essere solo una città". Questa la dice lunga sulla mentalità dei risorgimentali: Se posso nascondo e distorco, ma non dico mai la verità dei fatti.
Le insorgenze, nel nome di San Marco furono molteplici e coinvolsero non solo i Veneti in senso etnico, ma anche le popolazioni di lingua illirica al di là dell'Adriatico. Fu vissuto una specie di lutto collettivo, che portò le popolazioni dalmate di qualsiasi etnia a chiedere gli onori alla bandiera di San Marco ai soldati del generale Rukovina (austriaco) che occuparono quelle contrade dopo pochi mesi dalla caduta.
Celebre è la deposizione del gonfalone marciano a Perasto, piccola cittadina del Montenegro che custodiva da secoli la bandiera da guerra della flotta veneziana. Il discorso che fu letto in illirico da Giovanni Viscovich, "capitan de Perasto" fu riportato poi in veneziano serbocroato e italiano; fu talmente toccante da spingere la gente a baciare la bandiera e a bagnarla delle lacrime di tutti. Poi fu sepolta sotto l'altare. ve lo riporto allegato: Pikos, dagli una scorsa!.
Furono buttati nel cesso 1000 anni di storia, di sapiente convivenza tra i popoli, per dar sfogo alle nuove dottrine dei nazionalismi e delle etnie a cui la Serenissima era del tutto estranea. I risultati li abbiamo visti nei due secoli successivi, specie in quelle terre..
Come ha scritto Agnoli, in un bel libro pubblicato dalla collana Il Cerchio, che non inneggia all'Inquisizione e all'autodafè, "si può dire oggi che il governo Veneto era un governo "paternalista", ma ai Veneti piaceva così". Non solo a loro...
ciao ragazzi, scusè lo sfogo de un "filo-venesian"
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#1296
candioto (User)
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Re:soldatini eserciti preunitari 16 Years, 1 Month ago  
A proposito del Foscolo, personaggio che detesto, per ovvi motivi e perchè era un poeta ampolloso e retorico: lo sapete che la poesia "in ode di un'amica guarita" (o qualche cosa del genere), fu scritta da lui per festeggiare la guarigione da una malattia venerea della sua amante (una contessina milanese famosa perchè girava seminuda per i salotti milanesi), che lui stesso aveva infettato? Come dire: l'altra faccia della medaglia della grande poesia ...
candioto
 
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#1304
pikos (User)
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Re:soldatini eserciti preunitari 16 Years, 1 Month ago  
La Serenissima (come la Superba) era un'oligarchia commerciale funzionalissima. Sotto l'aspetto multi-linguistico e pluri-religioso era "avanti" (o anche "indietro", dato che l'"esclusione" in Europa occidentale è un fenomeno che va a partire con Carlo Magno e prima era normalissimo che un cittadino osservasse fedi differenti) rispetto agli altri stati italiani.
Chiariamoci: io non sono un anti-veneziano, o un anti-braccobaldo. Cerco solo di capirci qualcosa oltre quello che dice la storiografia senza cadere nelle trappole delle insegne luminose, e dei buoni e dei cattivi tout-court.
Considero, da parte mia, che la Rivoluzione Francese è stata una cosa giustissima. E cerco di capire chi l'ha fatta è perchè, e chi ci si è messo contro, e perchè. E che "noi" non possiamo capire "loro" a meno che non ci immedesimiamo anche nel "loro" stile di vita.
Nel 1795, secondo me, già la mentalità borghese aveva messo un freno alla giutizia rivoluzionaria condannando a morte Robespierre (perchè voleva fare le cose giuste, almeno secondo il mio parere).
Nello stesso periodo, e da circa un secolo, purtroppo Venezia non era più quella di un tempo e viveva la sua decandenza, tra agenti segreti che controllavano ogni spostamento di ogni cittadino. Uno stato di polizia bacchettone veramente lontano dalla Gloria passata (e chi conosce un po' Venezia non turistica, della chiacchiera e dei baccari, può capire questo...sennò no, mi dispiace: la cultura veneziana è di gnocca e convivio, non di controllo pretesco e polizesco). Più insomma, si istituivano magistrature a Venezia e più i Veneziani diventavano filo-francesi.
C'è ad esempio un bel libro di Giovanni Comiso (edito dalla Neri Pozza) sui rapporti degli agenti segreti veneziani, proprio sul periodo della decadenza. Interessante perchè, ad ogni rapporto, c'è sotto anche la firma dell'informatore. E, veramente, la Serenissima all'epoca non era più tanto serena.
Bellissima la delazione (poveraccio chi ci è acchiappato) fatta da Giuseppe Gioacchini riguardo il veneziano Pietro Venier, il bolognese Testorini ed altre persone che, brindando alla vittoria giacobina ed augurandosela anche in Italia, avrebbero pronunciato al caffè dell'Orfeo, l'11 maggio 1793: "Così avranno finito di comandare questi ruffiani dei preti".
E' questa, perdonatemi se potete, è la mentalità di un giacobino. E bisogna sempre considerare per "chi" uno combatte le proprie battaglie. Un giacobino sincero per il bene del popolo e per la patria. Gli altri ditemelo voi.

Cmq, gli streaci sono gli austriaci.
 
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#1305
pikos (User)
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Re:soldatini eserciti preunitari 16 Years, 1 Month ago  
Beh...il Foscolo è uno dei miei italiani preferiti. Anch'io avrei fatto la stessa cosa: perchè mi piacciono le donne ed è bello vederle sane e floride.
Oh...mi pare proprio che stiamo ritornando in quell'epoca

PK
 
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#1308
danilovich (User)
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Re:soldatini eserciti preunitari 16 Years, 1 Month ago  
solo de righe
le fonti sono documentate da:
Giornale di quanto è successo in Verona negli anni 1796-1797. Brigadiere Generale. A. Maffei,biblioteca comunale Verona, Antonio Perini storia di Verona dal 1790 al 1822 Bibliteca comunale Verona, capitano Antonio Paravia, mio portafolio di viaggio, museo Correr. posso esser ancora più preciso indicando volume e pagina..... ora la discussione non vertiva su questo ma sul fatto che la storia la scrivono i vincitori e non i vinti, vedi la "foibe" tuttora negate dallo stato sloveno..... è la ricerca della verità che ci deve interessare e non dare nulla per scontato.... circa lo stato veneto considerarlo retrogado ... era il primo stato che ha creato una legge sul lavoro dei minorile... tuttora in uso nei paesi scandinavi, uno stato preso a modello dagli Usa.... per fondare la loro costituzione, uno stato di polizia.... qui ci sarebbe da dire molte cose visto che sto scrivendo anche su questo... è vero era uno stato che controllava tutto, ma nessuno era colpevole fino al giudizio finale, nessuno veniva esposto alla pubblica berlina come si fa oggi, fino al giudizio finale se poi parliamo delle leggi tutti ne erano soggetti i nobili i primi con una condanne più consistente vista la loro posizione scoiale e potremmo andare avanti cosi per ore, una cosa possiamo imputare alla oligarchia la debolezza finale e questa non lo perdonerò mai.
la rivoluzione francese? andava bene in francia, altrimenti possiamo dire che quello che succede ora nel Kosovo va bene anche qui da noi.... la serenissima la superba è vero infatti i il patriarca quale rappresentate della chiesa aveva la sede a sant'elena affinchè (sola posta all'esto est della laguna) non interferisse con le cose di stato, l'elezione del doge avveniva al grido di "fuori i Papalini" affinchè non ci fossere ingerenze.... si era superba ma è per questo che è durata 1400 anni...e mi fermo qui.
 
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#1335
candioto (User)
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Re:soldatini eserciti preunitari 16 Years, 1 Month ago  
I Veneziani filofrancesi Pikos, le spari proprio grosse! il 95% di loro e dei veneti dell'entroterra era marchesco (hai letto quanto ti ho allegato?). Tanto è vero che vi fu una sommossa popolare (anche) a Venezia il giorno della caduta e i filofrancesi (pochi borghesi e nobili "modernisti&quot temettero per la propria pelle.
Ora se il progresso si fa andando contro la volontà dei popoli e magari fucilandoli e mitralgiandoli, allora preferisco tornare indietro .
E quanto al tuo Robespierre: pochi giorni prima di scatenare il terrore con migliaia di ghigliottinati, ebbe la faccia tosta di pronunciare un discorso contro la pena di morte.
poco tempo prima aveva fatto bastonare un suo servitore perchè lo sospettava di avergli sottratto un orologio. mi sembra che già in nuce nel 1789 vi fosse quanto è poi successo con i fascismi e i comunismi nel xx secolo.
Mah, lasciamo perdere...credo che i soldatini degli serciti preunitari non li faranno mai, da l'aria che tira , anche se un rivenditore del settore mi ha accennato che c'è qualche interesse da parte di Italeri. Speriamo bene.
rifettiamo, riflettiamo, cari giovani...
 
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