carletto1968 ha scritto:
Io non sono anti calcio, io sono anti QUESTO CALCIO.Il calcio riflette esattamente la politica e di conseguenza chi ci governa attualmente,leggi e leggine fatte ad uso e consumo personale,per mascherare porcate e falsi in bilancio, tra l'altro depenalizzato(unico paese al mondo).Frequento lo stadio da quando ho 13 anni,ho trascorsi in gruppi ultras,continuo a seguire la mia squadra con gli amici, non me ne vergogno e non mi sento un beota e per fortuna ragiono con la mia testa,so cos'è importante e come me tanta altra gente.Onestamente mi secca un pò sentire che andare allo stadio è come andare in guerra,che chi và in gradinata e canta è un delinquente.Personalmente lo stadio lo vivo come un momento di compagnia,dove puoi passare qualche ora fuori dal mondo"normale" senza pensare a tutto quello che di brutto ci circonda,insomma, qualche ora d'evasione.
Non fraintendermi, in gran parte sono d'accordo con te...
Non intendevo certo dare del beota a chi ama lo sport vero.
Il fatto è che lo sport professionale per me è vero sport solo finché ci si guadagnano cifre ragionevoli, al massimo al livello di un buon stipendio "normale".
Lo sport vero lo si fa per passione e non per soldi!
Andavo anch'io allo stadio fino a 16 anni, so quant'è coinvolgente stare in curva...
Ma poi pensando alle cifre astronomiche guadagnate dai calciatori mi resi conto di contribuire attivamente pur nel mio piccolo,
e mi vergognai di sostenere quegli ingordi squali-maiale tifandoli, quindi smisi.
Smisi di andare allo stadio anche per evitare la stupida violenza della "guerriglia calcistica"... e figurati che subito dopo mi sono preso una coltellata ben peggiore di quelle che a volte volavano allo stadio, tutto per un litigio stradale!
Quand'è destino...
Gli idioti violenti erano anche altrove,
ma la la posso raccontare senza postumi, solo un'altra avventura, quindi va bene così!
Quello che mi fa davvero rabbia e ribrezzo comunque restano le cifre guadagnate in quel mondo.
Parte integrante della casta autoreferenziale che se la canta da sé, inclusi i mass media che glorificano quel mondaccio facendo passare in sordina il lato squallido e odioso, miserabili bastardi!
Siamo in tempi di crisi e la casta dei signori del calcio (e di tanti altri cosiddetti sport) continua a far baldoria, belli gaudenti nel loro mondo dorato... alla faccia della gente che deve sgobbare per un pugno di mosche che spesso non permettono una vita dignitosa.
Come si fa a apprezzare e incitare chi, tirando calci a un pallone, guadagna in un stagione più di quanto molte persone guadagneranno in tutta la loro vita?
Se quest'atteggiamento non è "panem et circenses per beoti" dimmelo tu cos'è, perché io non lo capisco proprio.
Scusate la polemica, ma certe cose mi fanno perdere le staffe...