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Si può fare di più: Corazziere Francese
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Écrit par Alessandro Gentilini   
La sterminata produzione di soldatini degli ultimi anni rende sempre più difficile trovare soggetti per le conversioni.
Alcune scatole permettono comunque di realizzare conversioni di soggetti già prodotti, ma ormai superati o di qualità non molto elevata.
Un esempio sono i corazzieri francesi, prodotti dalla ESCI più di venti anni fa (e ora riproposti dalla Italeri) e dalla Call to Arms. I primi sono ormai datati e non rispondo più agli standard qualitativi attuali (vedi gli splendidi corazzieri russi e sassoni della Zvezda) mentre i secondi, sebbene più recenti, sono veramente troppo esili per poter essere dei corazzieri credibili!
Esitono però sul mercato due scatole di ottima qualità, i dragoni francesi ed i carabinieri a cavallo francesi, entrambi Italeri, con le quali si possono realizzare dei corazzieri, è il caso di dire, all'altezza.
Inoltre la conversione risulta piuttosto semplice: basta infatti applicare la testa di un dragone sul corpo di un carabiniere.



Il risultato è un corazziere di stazza adeguata , ben proporzionato e con particolari dettagliati.

Quindi bisogna scegliere la cavalcatura più idonea. Il cavallo dei dragoni ha delle finiture perfette, ma risulta un po' troppo piccolo (confermando la qualità dei pezzi anche nel rispettare la scala: i cavalli dei dragoni erano effettivamente più piccoli rispetto a quelli di corazzieri e carabinieri).



E' più adeguato quindi conservare il cavallo originale, ma è necessario modificare la sacca posteriore della sella, che è rotondeggiante, mentre nella sella dei corazzieri era squadrata. In questo caso è stata ottenuta con una piccolissima quantità di Milliput.



La proporzione cavallo/cavaliere è decisamente migliore e la sella risulta comunque storicamente accurata.



Dopo aver steso una mano di primer bianco, si può iniziare la fase di pittura vera e propria.



La scelta dei colori non presenta sicuramente problemi in quanto la divisa dei corazzieri si può facilmente reperire sia su internet che in moltissime pubblicazioni, anche non specializzate, essendo quest'arma forse la più famosa, dopo i granatieri della guardia imperiale, del periodo napoleonico.

Comunque, per i meno intraprendenti, specifichiamo che la giacca era blu scuro, con colletto e risvolti della giacca di colori reggimentali diversi, mostrine, spalline e pennacchio rossi; i pantaloni erano bianchi, ma in combattimento erano preferibilmente usati quelli di pelle di daino che risultavano di un colore bianco-giallino.



Personalmente ho utilizzato il blu di prussia per la giacca, una miscela di bianco con una punta di ocra per i pantaloni, mentre, per la corazza, ho steso prima una mano di metallo brunito e quindi l'ho schiarita con argento. Il soggetto in particolare appartiene al 3° reggimento per cui le spalline e le mostrine sono rosse.

Per la sella ho utilizzato gli stessi colori: il blu di prussia per la coperta sottosella, il bianco + ocra per la pelliccia soprasella ed il rosso per le bordure. Inoltre ho aggiunto, con il milliput, la coperta sopra la sacca nel retrosella, colorandola di rosso.

Il risultato è un corazziere molto dettagliato e ben proporzionato.



La differenza di stazza è evidente se si confronta direttamente un corazziere di serie (in questo caso ESCI) con la conversione.



Arrivederci alla prossima conversione per vedere cosa si può fare con i pezzi rimasti!