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Il Carro dell'Anarchia
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Écrit par Pino Cossuto   



Se relativamente ben conosciuta è la vicenda degli anarchici provenienti da tutto il mondo che difesero la Repubblica Spagnola dalle preponderanti forze africane e nazi-fasciste, prima di venire sterminati dai comunisti statalisti per ordine di Stalin, poco nota al grande pubblico (specialmente occidentale) è la storia della Machnovshina, ovvero il primo tentativo su grande scala degli anarchici di instaurare una società di uguali formata da piccole comunità interagenti tra loro.
Infatti, nell'Ucraina degli Anni Venti, legato agli eventi della Rivoluzione d'Ottobre, un fortissimo movimento combattentistico anarchico, formato principalmente da contadini combatté fieramente sia contro i Bolscevichi sia contro gli Zaristi, ottenendo delle vittorie incredibili grazie al genio tattico e strategico di Nestor Ivanov Machno (1889-1934), detto "Batko", parola che ha il senso di "Piccolo Padre" o "Fratello Maggiore".
Gli anarchici europei occidentali e nordamericani percepirono la Machnovshina come una grande avventura epica e leggendaria, sia perché vi erano implicate grandi masse di cavalieri (come dimostrano i versi della nota canzone dell'avvocato Pietro Gori, "Addio Lugano Bella", costoro si consideravano dei cavalieri erranti perseguitati senza colpa a causa del proprio amore per la libertà del genere umano e l'internazionalismo) sia perché la durata della "cavalcata cosacca di Batko" che durò dal 1917 al 1921, aveva liberato un territorio immenso e sconosciuto le "Terre libere" dell'Ucraina, appunto. Una terra sconfinata e fertile dove tutti gli esuli sparsi per il mondo avrebbero potuto coltivare il proprio pezzo di terra o impiantare la propria officina.



Infatti, appena liberato dalla prigionia (era rinchiuso dal 1908) nel 1917, Nestor Machno ritornò nel suo paese natale (all'epoca occupato dagli austro-tedeschi) ad organizzare un esercito contadino che in breve tempo, grazie al suo fortissimo ascendente, raggiunse le 25.000 unità!
L'esercito popolare sconfisse ripetutamente dapprima i più quotati generali zaristi (tra i quali Denikin e Wrangel) ed in seguito l'Armata Rossa di Budennij (splendidamente rappresentata dal set Orion), infliggendo loro una lezione su come il genio e la determinazione possano aver ragione della migliore istruzione militare accademica (Machno aveva passato tutta la gioventù ai ferri e non era certo un delicato intellettuale!).
I Machnovisti avevo distribuito le terre ai contadini, che le coltivavano collettivamente in "comuni libere" organizzate come unità di produzione, federate in distretti ed i distretti in regioni. Essendo poco edotto in politica economica, Machno fece l'errore di equiparare le differenti valute presenti in quel periodo in Ucraina, contribuendo ad accrescere la crisi economica, tuttavia meno sentita nelle "Terre Libere" che in Europa o in Nord America, dato il sistema di unità di produzione primaria.



Il quadro qui riprodotto è ispirato appunto a questo movimento che ebbe grande eco in quegli anni, proprio per il suo carattere di realizzazione istantanea degli ideali che gli anarchici cercavano da decenni di propagare contro tutte le forme di sfruttamento che ponevano l'uomo a dominare sull'altro, comunismo marxista compreso.
Infatti la divisione netta tra le varie forme comunismo autoritario (marxismo) e di comunismo libertario (anarchia) prese una forma cruenta proprio nel periodo della Rivoluzione Russa quando, sul piano pratico, ci si rese conto (celebre è la difesa dei marinai, dei soldati e del popolo della città di Kronstadt -un successivo diorama rappresenterà questo avvenimento- contro l'esercito comunista che già nei primi mesi aveva cercato di imporre la propria burocrazia statalista) che i marxisti stavano imponendo dall'alto una nuova casta di privilegiati.
Naturalmente nello svolgersi convulso degli avvenimenti, per problemi di mera alleanza contro il nemico comune, a volte gli anarchici dovettero allearsi temporaneamente con i comunisti, per poi di nuovo riprendere la lotta per la propria sopravvivenza contro Leninisti, Trokszisti e Stalinisti.

Il quadro è molto famoso ma, come spesso capita per l'iconografia libertaria, l'autore mi è ignoto e si può osservare nella sequenza di questo link: http://youtube.com/watch?v=DPb6bkpjJT0.
Rappresenta un carretto lanciato a tutta velocità dove sopra è stata montata una mitragliatrice, carico di anarchici abbigliati in nero e rosso (i colori dell'anarchia) e pieni di armi di ogni genere, con slogan inneggianti al potere del popolo più sfruttato ed umiliato (gli Smierdi: i contadini senza nemmeno il diritto di non puzzare della sostanza organica alla quale erano equiparati dalla nobiltà!), con la bandiera nera con il teschio (altro simbolo dei Machnovisti) ed il motto "Svaboda Smierdi" (Libertà per gli Smierdi) ed un "araldo" che chiama con la tromba a raccolta il popolo sotto la bandiera nera dell'anarchia ed impaurisce i tiepidi borghesi, i nobili ed i burocrati bolscevichi costringendoli a fare strada al carro stesso, mentre la mitragliatrice è pronta a difendere il gruppo.

Bibliografia (in lingua italiana)

Roger Boussinot, Piccola enciclopedia dell'Anarchia, Garzanti, 1978, pp. 130-133.
Arshinov, La rivoluzione anarchica in Ucraina, Sapere, Milano, 1972.
Lehening, Marxismo e Anarchismo nella rivoluzione russa, Antistato, Milano, s.d.
Avrich, Gli anarchici nella rivoluzione russa, La Salamandra, Milano, 1976.
Serge, V., L'anno primo della Rivoluzione Russa, Einaudi, Torino, 1967.

Link esterni:
Interessanti filmati (dai quali sto traendo i diorami) su Machno si possono trovare su youtube:

http://youtube.com/watch?v=H1aYxFTOkZQ&mode=related&search= (immagini d'epoca)

http://youtube.com/watch?v=_ticyxwxZIU&mode=related&search= (film moderno russo su Machno)

http://www.nestormakhno.info/italian/glianar/gli_anar.htm

Alcune foto sono tratte dal sito (in russo):

http://www.mahno.ru/

I soldatini sono Atlantic-Nexus lievemente modificati, il carro è il napoleonico dell'Italeri, mentre i cavalli sono Hat ed il trombettiere è uno Strelets.
Si ringrazia il Sig. Fausto Mancin della Lucky Toys per aver fornito i soldatini.

Le foto dei soldatini sono di Irene Archilletti