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Esercito Romano per Impetus
(7 voti)
Écrit par Stefano Marzi   

A Gaio mario fu attribuita la riforma dell'esercito romano del I secolo AC, ma in realtà lui diede solo uno scossone ad un fenomeno che iniziò già nel terzo secolo dopo il grande dispendio di risorse della Seconda guerra Punica.
Era già abitudine nel terzo secolo levare il 'tumultus' ovvero arruolare anche i cosidetti capite censi ovvero tutta la fascia di proletariato che altrimenti sarebbe stata esclusa dalla milizia. Con la grande emorragia di risorse umane della seconda guerra Punica, le campagne italiche si erano spopolate e i piccoli proprietari terrieri andavano sempre più in rovina avvantaggiando la classe senatoriale e aristocratica con i loro latifondi.
Gaio Mario si inserì in un momento di cambiamento della struttura sociale dell'esercito e diede la possibilità anche ai miserabili di arruolarsi con una ferma prolungata gettando le basi per il futuro esercito professionale imperiale. Le pesanti sconfitte subite dagli eserciti consolari romani contro i Cimbri e i Teutoni (popolazioni di origine celto/germanica) e il grande spauracchio di un altra invasione dal Nord che mettesse in crisi l'Urbe, convinse il Senato ad affidare all'Homo Novus Gaio Mario, che aveva appena guadagnato diversi successi nella campagna contro Giugurta, ad arruolare un esercito secondo il nuovo modello. L'ottimo lavoro di addestramento e l'utilizzo anche di truppe scelte ausiliarie permisero a Gaio Mario di creare un nuovo esercito efficiente e professionale che fu in grado di sconfiggere ed arginare i Cimbri prima e i Teutoni poi nel 102 e nel 100 AC. L'esercito romano che ne uscì risultò cambiato nella sua essenza.
Furono abolite le fanterie leggere cittadine (velites) sostituendole da truppe ausiliarie specialiste. La fanteria legionaria non si disinse più per tipologia di armamento mantenendo soltanto il nome delle tradizionali tre schiere di astati principi e triari. L'aspetto del legionario apparì sempre più omogeneo nell'armamento che adottò lo schema della fanteria pesante abituata a combattere in coorti con pilum e gladio. Questo schema fu ripreso anche da Pompeo e Cesare che integrarono con altre truppe specializzate (ad esempio cavallerie celtiche e germaniche). In sostanza il I secolo AC vede sancito il passaggio dalla legione manipolare divisa sulle canoniche tre linee di astati principi e triari e basata sul censo dei cittadini/soldati, alla legione coortale ove la divisione censitaria non ha più alcuna rilevanza per il soldato professionista legionario.

L'esercito in scala ridotta qui riproposto cerca di rappresentare un modello tipico post riforma di Mario ove si evidenziano la forte presenza di truppe ausiliarie che saranno sempre più impiegate negli eserciti imperiali dei secoli successivi.

L'esercito, per un totale di 9 basette, si articola nel seguente modo:

  • 4 FP legionari con pilum
  • 1 FL Liguri barbari
  • 1 S arceri cretesi
  • 1 CM Italici
  • 1 CM Galli (la stessa che ha vinto il concorso SOL impetus)
  • 1 CL Traci

 


I Legionari FP


Liguri Barbari FL


Arcieri Cretesi S


Cavalleria Italica CM


Cavalleria Gallica CM


Cavalleria Tracia CM

Le scatole adoperate, anche parzialmente, sono le seguenti: Fanteria Romana Italeri I sec AC per le 4 FP, con qualche inserto di HaT, Atlantic e Airfix
Barbari Esci/Italeri per i Liguri
Fanteria Greca Italeri per gli arcieri
Cavalleria romana Italeri I sec AC
Cavalieri Galli Italeri I sec AC
Cavalleria macedone Italeri