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I Popoli del Mare
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Écrit par Francesco Giovagnorio   

Fig. 1. Rappresentazione della battaglia navale decisiva sul delta del Nilo avvenuta
intorno al 1175 aC.


Intorno al 1200 aC, in piena età del bronzo, il bacino del Mediterraneo è teatro di numerosi sconvolgimenti sociali e politici, forse generati da eventi naturali, che portano alla improvvisa scomparsa di fiorenti civiltà, quali quella Minoica e Ittita, e all'altrettanto improvvisa nascita di culture successivamente destinate a un ruolo di primo piano, quali quella Micenea, Etrusca e Fenicia, accompagnate da culture forse meno prominenti ma comunque notevoli, come il Popolo dei Nuraghi in Sardegna. In seguito a questi stravolgimenti, il baricentro della civiltà si sposta inesorabilmente verso ovest, lasciando l'Egitto e il Medio Oriente e spostandosi verso l'Europa.
I ritrovamenti archeologici ci confermano la scomparsa repentina di alcune civiltà, con evidenza di incendi ed esodi in massa dalle città. L'epopea di Troia, secondo alcuni, non sarebbe altro che il ricordo della distruzione di grandi civiltà e città ad opera di popoli nuovi e affamati di conquiste.
Gli Egizi, che avevano sviluppato un sistema sofisticato di registrazione degli avvenimenti, per quanto poco obiettivo perché falsato dall'abitudine di compiacere il Faraone regnante, sono stati coinvolti in questi eventi e per una serie di circostanze favorevoli hanno evitato, anche se per poco, di fare la stessa fine di altre civiltà contemporanee; il resoconto della vicenda si trova scolpito sulle pareti del tempio di Medinet Habu, costruito per volere del Faraone Ramses III a pochi anni di distanza dagli avvenimenti, e contiene una serie di particolari sorprendenti che sono oggetto di studio da parecchi decenni.

L'invasione
Nonostante l'importanza che Ramses III attribuisce al suo operato contro gli invasori, sappiamo da altri documenti che l'invasione si è in realtà sviluppata in due ondate successive nel giro di circa 50 anni, cominciando già durante il regno del faraone Mernefta (1224-1210 aC), che l'aveva respinta, e ripetendosi durante il regno di Ramses III (1194-1163 aC), durante il quale raggiunse l'apice. In realtà, un primo "assaggio" c'era stato circa un secolo prima, durante il regno di Ramses II.
Da quanto possiamo capire, gli invasori erano una vera e propria forza multinazionale, costituita da numerosi popoli alleati, che si sarebbero riuniti in precedenza per pianificare l'attacco. Gli Egizi nominano i singoli popoli, e talvolta, ma non sempre, usano un termine generico (gente del grande verde) che è stato tradotto come Popoli del Mare, da allora usato per definire gli invasori. Il fatto che la lingua Egizia, come l'arabo, è senza vocali, ci rende ancora più complicato capire l'esatta denominazione dei singoli popoli, e le interpretazioni comunemente usate potrebbero non essere corrette.
I singoli episodi di contatto tra gli Egizi e i Popoli del Mare, secondo gli storici, sarebbero:

durante il 2° anno del regno di Ramses II (forse il 1300 aC), venne respinto un attacco degli Shrdn sul delta del Nilo; gli attaccanti vennero catturati e convinti a servire nell'esercito del faraone, venendo dislocati alla frontiera Ittita e quindi impiegati nella battaglia di Qadesh;

- durante il 5° anno del regno di Mernefta (1208 aC), venne sconfitta in Libia una confederazione di "settentrionali giunti da tutte le terre", composta da Shrdn, Shklsh, Kwsh, Lkk, Trsh;

- durante il 5°, 8° e 12° anno del regno di Ramses III (1178, 1175 e 1171 aC) l'attacco raggiunse il culmine, fu condotto principalmente da Plst, Tjkr, Shklsh, Dnn, Wshsh e si concluse con una grande battaglia navale sul delta del Nilo, terminata con una vittoria schiacciante per gli Egizi. Ramses III ammette di aver concesso ai vinti, nella sua magnanimità, di stabilirsi nella terra di Canaan, ma è probabile che si tratti del riconoscimento di uno status quo che i Popoli del Mare si erano conquistati sul campo, dopo aver spazzato via gli Ittiti e i Mitanni. Di certo gli Egizi perdono definitivamente i territori ad est del Sinai ed entrano in una fase di decadenza politica da cui non si riprenderanno più.



Origine dei popoli del mare
I bassorilievi Egizi di Medinet Habu, che costituiscono l'unica rappresentazione pittorica dei Popoli del Mare, riproducono dei particolari che fanno capire come l'invasione sia stata in realtà un vero e proprio esodo, visto che i guerrieri sono seguiti da carri trainati da buoi che contengono donne e bambini.
Secondo le opinioni più attuali, i Popoli del Mare provenivano da Oriente (forse Anatolia, o il Mar Nero) e, dopo il fallimento del tentativo di stabilirsi in Egitto, avrebbero colonizzato regioni del Mediterraneo alle quali avrebbero dato il nome; sembra tramontata l'ipotesi inversa, che cioè risiedessero già in quelle regioni dalle quali avrebbero preso il nome, e successivamente avrebbero tentato di invadere l'Egitto.
Passando all'analisi dei singoli gruppi etnici, i dati interessanti non mancano:

Shrdn: comunemente letti come Sherden, ma anche Sharden o Shardan, forse provenivano dalla città di Sardis e poi avrebbero colonizzato la Sardegna (sarebbero quindi gli antenati del Popolo dei Nuraghi). Sono sicuramente i più raffigurati, anche perché erano i più conosciuti, visto che alcuni, come abbiamo visto, servivano da mercenari nell'esercito Egizio da quasi un secolo e si erano talmente conquistati la fiducia del Faraone da costituire la sua guardia del corpo. Avevano combattuto a Qadesh, dove sono rappresentati nell'atto di trascinare gli Ittiti giù dai carri e finirli. La loro progressiva "stabilizzazione" è provata dal fatto che non partecipano alla spedizione decisiva, quella sconfitta da Ramses III.


Fig. 1. Uno degli aspetti attribuibili ai Popoli del Mare, probabilmente corrispondente agli Shrdn.


Shklsh: comunemente letto come Shekelesh, può essere letto come Shikulish e, in quel caso, non si può fare a meno di pensare ai Siculi. Gli Shklsh potrebbero aver colonizzato la Sicilia dopo il fallimento dell'invasione.

Kwsh: letto come Akwash o Akwesh, fa certamente venire in mente gli Achei. Potrebbero essere alcuni dei Popoli del Mare destinati a colonizzare la Grecia.

Lkk: letto come Lukka, forse di tratta di Lici.

Trsh: letto come Teresh, ma alcuni autori consigliano di leggerlo come Tursh: in quel caso non si può fare a meno di pensare che la terra degli Etruschi si chiamava (e ancora si chiama) Tuscia, e Tursenoi erano chiamati gli Etruschi dai Greci. Anche in questo caso, si pensa che i Trsh abbiano successivamente colonizzato l'Italia centro-settentrionale dando vita alla civiltà destinata ad essere poi soppiantata da Roma.

Plst: letto come Peleset, o come Paleset, sono i principali responsabili della grande invasione dell'epoca di Ramses III, costituendo allora il grosso dell'esercito. Si stanziarono poi nella terra di Canaan, dove condussero lunghe guerre contro gli Israeliti che li chiamarono Filistei. Dal loro nome è anche chiaramente derivato il termine Palestina.


Fig.2. L'aspetto più frequentemente rappresentato dei guerrieri del Popolo del Mare, probabilmente corrispondente ai Plst.


Tjkr: letti come Tjekr, ricordano molto il termine omerico Teucri, uno dei modi in cui il poeta chiamava i Troiani, il che fa pensare che si potesse trattare di superstiti della distruzione della città (avvenuta circa un secolo prima).

Dnn: letti come Denen o Danan, ricordano ancora i Danai di Omero, quindi anch'essi dovrebbero essersi stanziati in Grecia insieme agli Akwash. Alcuni autori, invece, ricordando l'abilità nella navigazione dei Popoli del Mare e il fatto che che le loro navi (lunghe e con teste di animali a prua e a poppa) ricordano molto i Drakkar, pensano che si tratterebbe addirittura di antichi danesi, quindi antenati dei Vichinghi.

Wshsh: letti come Weshesh o Washash, sono i più misteriosi. Secondo alcuni avrebbero colonizzato la Corsica.