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Cartagine: incubo di Roma
(11 voti)
Written by Stefano Marzi   

 

CARTAGINE: INCUBO DI ROMA
 
Mi sono trovato durante le vacanze di Natale con il mio amico Marco per giocare a soldatini.
 
Abbiamo quindi ipotizzato uno scontro minore tra un esercito romano e un esercito cartaginese durante la II guerra punica adattato al piccolo tavolo che avevo a disposizione in casa mia.
 

Si tratta di una semplice battaglia campale di fantasia tra il sottoscritto (per la cronaca il tribuno Marzio) e Marco che impersonava il generale cartaginese Asdrubale.

 

 

 

SCHIERAMENTO

 

Abbiamo attinto all'Army List di Basic impetus per formare i seguenti schieramenti:

CARTAGINESI:

CL

CM

FL

FP

FP

FL*

EL

CL

 

 

S

 

 

S

   

 

LINEA DEL FRONTE ---------------------------------

 

ROMANI
CM FP S FP FP S FP CM*

 

 

Le unità con l'asterisco contengono i rispettivi generali.

Da notare che questa è solo una delle possibili soluzioni dell’army list di basic impetus per i tardo Cartaginesi ove Marco ha optato per la sostituzione di un elemento di FL con un EL.

I ruoli stessi di FP e FL cartaginesi potevano essere impersonati da atri tipi di unità non solo puniche, ma alleati sia italici che iberici e celti. Qui abbiamo optato per un’armata composta in prevalenza da punici e con pochi elementi stranieri. Nella realtà il più delle volte l’armata era composta in prevalenza da unità straniere.

 

DINAMICA DELLO SCONTRO:

Dopo una breve pausa di reciproco studio i dadi decidono che l’esercito Cartaginese attacca per primo e comincia a muovere verso lo schieramento romano cercando di aprire ai lati con le cavallerie e l’elefante.

La risposta Romana non si fa attendere e accetta subito la provocazione muovendo in avanti frontalmente secondo la tipica metodologia repubblicana e attaccando subito il lato sinistro Cartaginese con la cavalleria.

 

Al contatto con il pachiderma la cavalleria romana si disordina e subisce un danno di 1.

Tuttavia gli equites non si demoralizzano e grazie al comandante presente tra le loro fila contrattaccano causando disordine e 3 punti di danno sia all’elefante che alla cavalleria numida. Le unità disordinate arretrano inseguite dal tribuno romano. Fino al punto che l’elefante rompe lo schieramento e fugge dal campo di battaglia.

 

A questo punto si muove il corno destro cartaginese con la fanteria leggera punica e le due cavallerie medie e leggera.

I veliti contattati dai leggeri punici dopo avere subito pesanti perdite si danno alla fuga inseguiti

 

E anche la cavalleria romana attaccata dalla cavalleria punica vacilla subendo 3 punti di perdita.

 

 

A questo punto entrano finalmente in contatto le fanterie pesanti del centro dei due schieramenti opposti.
E’ qui che si svolge il cuore della battaglie e la mischia.

Tutto il fronte è ora impegnato in un sanguinoso scontro in un assordante clangore di armi e grida.

 

 

Le ordinate e grantiche file degli astati e dei principi combattono in dura alternanza contro i coriacei punici.

La disciplina romana regge anche grazie ad una efficiente ‘mutatio ordinis’ con le prime file assicurando dopo il lancio di pila truppe fresche e pronte a gettarsi di nuovo in mischia.

Le perdite Puniche sono pesanti.

 

Ben presto la coesione non regge e con il morale a terra inizia la rotta della FP punica.

 

Riescono ancora a resistere gli ausiliari leggeri gallici che contrattaccano l’ala destra romana infliggendo loro gravi perdite.

Il furore gallico causa ancora una certa esitazione tra le file degli astati che disordinano, ma mantengono lo schieramento.

 

 

Nel frattempo sull’ala destra romana la situazione volge al meglio, gli equites comandati dal tribuno Marzio, che ha fatto una devotio agli dei, riescono a mettere in fuga la cavalleria numida.

 

A questo punto dopo quasi tre ore di furiosa battaglia il morale dei punici non tiene e la rotta è generalizzata in tutte le file cartaginesi.

La battaglia è conclusa e le legioni riescono vittoriose contro il terribile esercito Punico.

I Romani sono stati fortunati, non avevano un Annibale come antagonista e sono riusciti in pieno ad applicare la loro tattica frontale ove le legioni sono imbattibili.

Ora possono rientrare soddisfatti nel loro accampamento.

 

Cari amici spero che l'articolo vi sia piaciuto, e che soprattutto vi abbia invogliato a creare eserciti impetus per giocare o per collezione.

 

Stefano Marzi