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Ancora combattimenti sulla Linea Gotica: Coriano
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Written by Mario Ragionieri   

Il morale delle truppe canadesi è alto mentre inseguono i tedeschi in ritirata dopo lo sfondamento della Linea Gotica sul Foglia; di fronte a loro c'è la riviera riminese che presenta una stretta fascia costiera pianeggiante dominata da una serie di colline che degradano verso il mare. Sono i crinali di Croce/Cevolabbate/S.Clemente/Misano/Riccione (che costituiscono la Linea Verde 2), di S.Savino/Passano/Coriano, di San Lorenzo in Correggiano/S.Martino Montelabbate, di Montescudo/Traviri/Ripabianca, di Meluzzano e infine di San Marino/Montecieco/Covignano/Rimini; su questi crinali Kesselring attende il nuovo attacco alleato.


I Canadesi sfondano la Linea Gotica

I canadesi sono stanchi e pochi per poter sfruttare il successo ottenuto: " Leese sapendo che il Corpo d'Armata canadese, stava battendosi duramente da dieci giorni e che il nemico aveva ammassato forti riserve, non volle impegnarlo su un terreno piatto con il fianco scoperto. Decise quindi di fermarlo e di riorganizzare l'8à Armata, e comunicò questa sua decisione a Burns la mattina del 6 settembre".
Altre considerazioni in proposito vengono da un certo Cap. Smith il quale scrive che : "poteva vedere alla sua sinistra la strada che proveniva da Coriano. In quel momento non capì che aveva sopravanzato tutta la 1° divisione canadese......Egli non poteva conoscere l'importanza tattica del crinale di Coriano. Egli vedeva che la posizione sul suo fianco era pericolosamente esposta e quindi non obiettò quando il colonnello Mackenzie gli ordinò di tornare indietro. Ma più tardi si morse le dita quando si accorse che aveva tagliato la strada dei Coriano e che se la sua posizione fosse stata rinforzata, essa avrebbe potuto avere un notevole effetto nella battaglia per il crinale." .
Anche Churchill scontento della situazione, secondo Alan Brooke " continuava a criticare violentemente i piani di attacco di Alexander, condannava la sua mancanza di idee , la sua ostinazione a volerla spuntare proprio in quel luogo, le perdite che questa ostinazione aveva causato, la sua scarsa immaginazione e molti altri difetti" .


Il crinale di Coriano

Invece in campo tedesco il generale Lemelsen scriveva " Noi attendevamo giorno per giorno un nuovo attacco. Il punto più pericoloso per noi era il settore costiero dove il terreno presentava minori possibilità di difesa e dove le forze di artiglieria, dell' aviazione, della marina e dei corazzati avrebbero potuto tentare lo sfondamento più agevolmente, aggirando Coriano e S. Fortunato ed evitando così al nemico di svenarsi in un sanguinoso attacco frontale. Contro ogni nostra aspettativa il settore costiero rimase invece tranquillo" .


L'attacco a Coriano

Il 3 settembre le forze tedesche nel settore adriatico sono in piena crisi; tutto il fronte sembra essere sul punto di cedere. Infatti dopo lo sfondamento sul fiume Foglia Kesselring ha ordinato un arretramento sul fiume Conca e poi, non essendo questa manovra sufficiente, ne ha ordinato un altro sulle postazioni della Linea Verde n° 2 da Riccione a Coriano a Gemmano. Le truppe sono stanchissime; le divisioni sono ridotte a sei o sette battaglioni a ranghi ridottissimi con organici tra i 200 e i 500 uomini al limite della resistenza fisica. Il morale delle unità , sottoposte ogni giorno all'azione dell'aviazione alleata e dell'artiglieria nemica e costrette a ritirarsi di notte per via della spinta continua delle fanterie e dei carri, minaccia di crollare di colpo. Al comando del LXXVI Corpo d'Armata corazzato del generale Herr si prospetta l'ipotesi di una ritirata dietro Rimini sulla linea del fiume Marecchia suscitando l'ira di Kesselring che in piena crisi di furore anche per il giudizio negativo del generale Warlimont giunto per una ispezione dal Comando Supremo di Berlino, minaccia di destituire tutti quei comandanti che accennino a parlare di " ritirata". Kesselring non ha nessuna intenzione di mollare la partita; da ordine di non retrocedere di un metro e in suo soccorso arriva anche l'eccessiva mania di sicurezza con cui si muovono gli Alleati; una specie di complesso di inferiorità mai nascosto nei confronti del soldato tedesco, dei carri Tigre e del cannone da 88 onnipresente. Questo complesso di " sicurezza", che Kesselring ben conosce, affligge da sempre gli Alleati e lo convince ad una cosa e cioè che essi non oseranno avanzare sulla costa fino a che si sentiranno minacciati sui fianchi collinari. A salvare la situazione interviene con tempismo il generale Wentzell Capo di S.M. della 10à Armata che senza sentire i suoi superiori ordina che il 100° reggimento da montagna di Ernst torni nella zona di Cesena e lo invia a prendere possesso della collina di Gemmano che domina il fronte da Cattolica a Rimini; nel contempo ordina che il 71° reggimento del colonnello Krueger della 29à divisione di Granatieri corazzati ( generale Polack) arrivato dalla Toscana, si posizioni nel settore di Coriano direttamente agli ordini del comandante di divisione. Scrissero i tedeschi infatti: " Il punto più pericoloso per noi era il settore costiero. Contro ogni nostra aspettativa il settore costiero rimase invece tranquillo".


Cannone inglese fa fuoco su Coriano

Per assicurarsi il fianco sinistro, Leese decide di non proseguire in avanti l'offensiva intrapresa ma di deviarla contro il crinale di Coriano, verso le posizioni tedesche che si videro venire incontro, su pendii scoscesi e franosi , gli Sherman , carri inadatti a quel tipo di terreno e facile preda delle mine, dei Panzerfaust e dei Panzerschreck e dei cannoni anticarro serviti da abilissimi artiglieri. Forse è qui, con questa decisione che fallisce l'offensiva sulla Line Gotica voluta strenuamente da Churchill.
Vediamo adesso lo schieramento dei difensori. La Linea verde 2 nel settore dall'Abissinia di Riccione a S. Maria di Scacciano, a Misano ed al monte Gallera è tenuta dal 4° Regt. Paracadutisti che ha alle sue spalle i tigre del 508 e un reparto della 162à Turkmena, dal 3° Regt. Paracadutisti, dal 117° Regt. della 98à , dall' l1° Regt. Paracadutisti. Da nord di San Clemente a sud di Morciano la Linea è presidiata dai Regt. 67 e 9 della 26à Panzer, da Serra a Calfabbro sopra Tavolato sono in linea i Regt. 191 e 194 della 71à e infine da Auditore a Piandimeleto ci sono in ordine i Regt. 994, 993 e 992 della 278à fanteria. Sulle quattro cime del crinale di Gemmano ci sono circa 1000 uomini del 100° Regt. Alpino, un reparto di specialisti austriaci che con i cannoni in dotazione spara sulle linee inglesi del Conca e le retrovie fino a Tavolato, Levola, Cerreto di Saludicio. Kesselring può quindi contare su 6 divisioni compresa la 29à Pz Gr. che sta arrivando in linea per un insieme di 45 battaglioni ; le forze corazzate comprendono 50 PzIV 12 Tigre e 6 o 7 Panther, alcuni semoventi e cannoni d'assalto. L'artiglieria ha 219 cannoni di vario calibro. Per la difesa anticarro ci sono 102 cannoni Pak e semoventi oltre a Panzerfaust e Panzerschreck in dotazione ai cacciatori di carri.


Cannone tedesco anticarro da 88

Il 4 settembre inizia la battaglia su un fronte di circa 40 chilometri da Riccione a Auditore. Sulla costa i canadesi occupano Riccione e avanzano verso il bivio di S. Lorenzo in Strada sulla Flaminia , dominata dalla grande struttura della chiesa di S. Lorenzino ; l'8° Westmister con l'appoggio dell'8° Hussars supera monte Gallara e procede verso S. Andrea in Besanigo in direzione del torrente Marano. I combattimenti diventano sempre più impegnativi perché nella notte sono arrivati il 71° Reggimento e il 129° battaglione corazzato della 29à divisione che si sono posizionati tra Coriano e Besanigo riuscendo a respingere l'attacco dei canadesi.
Nel settore di Cevollabate la 2à brigata corazzata va all'assalto delle posizioni difese dal 1° e dal 9° reggimento della 26à corazzata; il terreno è sfavorevole all'impiego dei carri e i tedeschi sono ben celati nel verde con cannoni anticarro e i Panzerfaust. La giornata termina con i Bays che sono rimasti con solo 21 carri a disposizione e gli Hussars con 30; solo 4 giorni prima ogni battaglione aveva 52 Sherman. Più a sud viene occupato Montefiore Conca e più all'interno gli indiani prendono Tavolato, difeso dal 194° Regt. della 71à divisione dopo un violento attacco notturno all'arma bianca da parte dei Gurkhas, e cade pure Auditore anche qui con un attacco all'arma bianca dei Gurkhas.



Il 5 settembre si continua a combattere con estrema violenza. A S. Lorenzino i canadesi tentano di conquistare la chiesa difesa dai paracadutisti ma ogni attacco viene respinto. Nella parte più interna dello schieramento sembra che i canadesi riescano a spuntarla sui difensori arrivando a Ghetto sul Marano; ma qui si rendono conto di essersi spinti troppo in avanti e retrocedono. Quando nel pomeriggio il 48° riprende ad avanzare i tedeschi del 117° reggimento sono li ad accoglierlo e ad infliggergli perdite gravissime; sotto una pioggia di colpi di mortaio i superstiti si rifugiano in due case e qui sono presi a colpi di Panzerfaust. Il mattino seguente i canadesi devono arrendersi; il bollettino del LXXVI Pz del 6/9/44 recita: " Nel settore del 117° Regt. Una penetrazione nemica è stata eliminata : 2 ufficiali e 24 uomini sono stati fatti prigionieri". E continua affermando che decine e decine di carri nemici hanno partecipato all'attacco su tutta la linea del fronte. Infatti nella notte il fronte tedesco era stato rinforzato con l'arrivo a Coriano del 15° reggimento della 29Pz Grenadier che aveva piazzato il II battaglione proprio a Coriano; questi riposizionamenti avevano permesso un accorciamento del settore tenuto dai paracadutisti sulla sinistra e del settore della 26à corazzata sulla destra. Da Montefiore era arretrata anche la 98à Divisione che si era posizionata nel settore di S. Savino ai piedi di Gemmano.mentre l'altura era stata occupata dagli alpini del 100° Reggimento appena giunti da Cesena. Nella mattinata i granatieri della 29à e i carri del 129° battaglione corazzato respingono l'attacco dei canadesi del Cape Breton Highlanders che insieme ad altri reparti cercavano di superare il crinale di Coriano per arrivare sul Marano. Contro S.Savino attaccano il 9° Lancers; gli Sherman avanzano lentamente e alcuni di loro riescono anche a raggiungere il paese ma senza l'appoggio della fanteria non è possibile proseguire. Giunge la sera e il 9° Lancers che 5 giorni prima disponeva di 52 carri adesso ne può mettere in linea appena 20. Arrivano di rinforzo altri reparti ma è troppo tardi e il nome di S. Savino rimane nella storia per i durissimi combattimenti avvenuti nelle case del paese , nella chiesa e nel cimitero tra i tedeschi del 289° reggimento e del 198° fucilieri e la 18à Brigata inglese.



Nella notte del 6 settembre inizia una fitta pioggia e la polvere per le strade diventa pantano ma non c'è più niente da fare la 26à Pz è riuscita a vincere la prima battaglia difensiva di Coriano.
Il comandante dell'8à armata Leese ha una cosa in mente e cioè di liberarsi del pericoloso crinale di Coriano prendendo alle spalle i difensori con un movimento di accerchiamento di fianco proveniente dalla valle del Conca. Sulla destra, sul crinale che porta a Montecolombo e Montescudo, la valle è dominata dal paese di Croce e sulla sinistra dal massiccio di Gemmano; così mentre si combatte ancora a S. Savino, Leese ordina alla 167à brigata e alla 168à di occupare Croce con l'appoggio dei carri armati della 7à brigata corazzata. La 167à dovrà occupare anche Gemmano che in quel momento si ritiene essere libera dal nemico e verso la quale si avvia il 44° battaglione corazzato da ricognizione. Hanno così inizio due durissime battaglie: sarà sufficiente ricordare che il paese di Croce sarà preso e riperso varie volte e che Gemmano resisterà all'attacco di 3 divisioni. Sia la 98à divisione di fanteria che si prodigò nella difesa di Croce sia il 100° reggimento alpino furono segnalati dai bollettini di guerra come simbolo del valore delle truppe tedesche. Dopo aver sfondato la Linea Gotica Leese aveva la vittoria nelle mani o almeno tutti ne erano convinti; cosa accadde di tanto inaspettato da rendere un successo certo un rovescio anche se temporaneo? Un rovescio che minacciava l'esito finale dell'offensiva della Linea Gotica e per il quale Churchill andò su tutte le furie rimovendo Leese dal comando e spedendolo, se pur con una promozione, in Estremo Oriente.


L'attacco a Gemmano

Gli storici canadesi pensano che lo scacco subito durante la prima battaglia di Coriano abbia avuto origine dalla errata impostazione e poi conduzione dell'offensiva da parte di Leese; l'attacco come da lui voluto ( non a caso denominata operazione Olive) prevedeva di operare nel settore adriatico della Linea Verde con tre corpi d'armata, il Polacco, il Canadese e il V britannico, affidando a questo ultimo il decisivo compito di sfondare la Linea Gotica lungo l'asse principale della via Flaminia. Il corpo Canadese avrebbe dovuto proteggere il fianco sinistro degli attaccanti lungo le vie collinari. Il Corpo polacco, ormai esausto dopo tre mesi di combattimenti quasi ininterrotti si doveva limitare a isolare Pesaro cercando di costringere alla resa il maggior numero possibile di paracadutisti tedeschi della 1° divisione del generale Heidrich piena di complementi inesperti dopo le perdite subite dall'unità a Cassino.


Mortai britannici contro Gemmano

Leese per ragioni non molto chiare ai canadesi ma probabilmente derivanti dalla tattica usata dai polacchi che, per scacciare i tedeschi dalla via costiera principale li attaccavano sui fianchi collinari, decise di lasciare il settore centrale della via Flaminia ai Canadesi e di indirizzare il corpo britannico che disponeva di 5 divisioni delle quali una corazzata verso quello che doveva essere l'attacco principale sul fianco collinare. Convinto che i canadesi non sarebbero riusciti a sfondare, non gli inviò rinforzi per rendere maggiore la loro forza d'urto, cosa che sarebbe stata possibile aggiungendo una terza divisione britannica che avrebbe potuto , in caso di sfondamento delle linee tedesche sfruttare il successo ottenuto.
Lo sfondamento della Linea Gotica da parte del V Corpo era volutamente stato riservato alla 1à divisione corazzata britannica da poco arrivata in Italia dopo un lungo riposo in Africa (15 mesi) ; la comandava da pochi giorni un giovane generale inglese Amyatt Hull, considerato un brillante teorico della guerra corazzata. Leese teneva questa unità in riserva ma non nelle immediate retrovie del fronte cosa che non sarebbe stata da considerarsi pericolosa dato il completo dominio dell'aria da parte alleata, ma la teneva nell'anconetano da dove per raggiungere la linea del fronte occorrevano almeno tre giorni.
Quando i canadesi dopo una lotta durissima sulla Linea Rossa del fiume Arzilla, riuscirono inaspettatamente a sfondare anche la Linea Verde sul fiume Foglia, Leese non fu in grado di assegnare ai canadesi una divisione britannica " fresca" che avrebbe dovuto continuare l'attacco in modo deciso verso Rimini, ma lanciò le forze di riserva verso due attacchi inutili contro il crinale di Coriano ; questi attacchi purtroppo si risolsero in un vero disastro per la gioia dei tedeschi. Alcuni storici britannici imputano alla sconfitta subita nella battaglia di Coriano il fallimento della intera offensiva sulla Linea Gotica. Infatti dal 6 al 12 settembre si combatté con estrema violenza sui due lati della vallata del Conca, cioè a Croce e a Gemmano.


Carri Sherman distrutti a Croce

Il 6 settembre si combatte ancora a S. Savino quando la 56à divisione britannica attacca Croce , da dove viene respinta da un deciso contrattacco del 129° battaglione corazzato della 29à divisione, e Gemmano.
Il giorno 7 settembre la lotta accenna a calmarsi a S. Savino rimasto comunque in mano ai tedeschi e continua con crescente intensità a Croce ed a Gemmano.
Il giorno 8 settembre il generale Alexander si trova in visita al fronte in previsione dell'attacco generale anglo- americano; i tedeschi del 290° reggimento lasciano Croce e si riposizionano a Cà Menghino. La 56à divisione continua ad attaccare a Gemmano.
Il giorno 9 settembre la battaglia si spenge a Croce ormai in mano agli inglesi ma continua a Gemmano.
Il giorno 10 settembre la 46à divisione subentra alla 56à e prosegue l'attacco a Gemmano; lo stesso si può dire per il giorno 11 settembre nel quale la 46à continua ad attaccare Gemmano che resta in mano tedesca anche per il successivo giorno 12 settembre; il giorno 13 settembre la 4à divisione indiana subentra nell'assalto a Gemmano; la 46à e la 56à divisione vengono impiegate a Croce nel grande attacco generale lanciato insieme all'attacco della 5à armata al passo del Giogo di Scarperia nel Mugello.
Il 12 e il 13 settembre si scatena il grande attacco combinato anglo - americano che sembra essere l'attacco più importante scatenato sul fronte italiano nel corso di tutta la campagna. L'8à Armata attacca Coriano mentre la 5à Armata americana prende d'assalto il passo del Giogo di Scarperia; la lotta violenta si accende su tutto il fronte, nelle valli del Tevere e dell'Arno al passo della Colla di Casaglia , verso Firenze e fino al mare dove combatte il IV Corpo USA con i Sudafricani, i Brasiliani e la 45à Task Force. Gli Alleati sono alla ricerca del punto debole della difesa tedesca per questo cercano di colpire ovunque con tutto quanto hanno disponibile in fatto di uomini e mezzi.


Panther della difesa mobile in agguato

Per questa offensiva sono state predisposte forze ingenti composte da 8 divisioni di fanteria e corazzate più 4 brigate autonome di cui 3 corazzate e una di montagna, greca, con l'appoggio di artiglierie canadesi e mezzi corazzati neozelandesi. Lungo la costa i greci, neozelandesi e canadesi attaccano i paracadutisti della 1à divisione mentre a Coriano i canadesi attaccano la 29à divisione e a Passano la 26à corazzata viene attaccata daI Gurkhas della 43à brigata. A S. Savino la 1à divisione corazzata Britannica si vendicherà dello scacco subito la settimana precedente ad opera della 98à divisione ormai ridotta in pessime condizioni; sulla stessa divisione si concentrano gli attacchi anche della 46à e della 56à divisione . La 4à divisione indiana attacca a Gemmano ciò che resta del 100° reggimento alpino che in 8 giorni di combattimenti ha perso 2400 uomini su un effettivo di 4000, e più all'interno anche la 278à divisione nella zona di Sassofeltrio.
La 2° battaglia di Coriano inizia nella notte tra il 12 e il 13 settembre quando circa 700 cannoni aprono il fuoco contro le postazioni tedesche; poi all'alba anche le artiglierie navali si uniscono per colpire i soldati tedeschi superstiti. Possiamo affermare che tra il 12 e il 21 settembre, data in cui avviene la conquista di Rimini, le perdite giornaliere tedesche e alleate sono di circa mille uomini per schieramento; altrettante sono quelle dei civili italiani che si trovano ad abitare in quelle zone interessate dai combattimenti da entrambe le parti. I tedeschi erano riusciti a trasformare le case di campagna in vere e proprie fortificazioni. Per sfuggire ai rastrellamenti tedeschi, che avevano come scopo quello reperire persone per far scavare trincee e bunker, i giovani erano scappati nelle montagne vicine e gli anziani rimasti dovevano provvedere a rischio delle proprie vite a portare loro il cibo per sopravvivere. Leese ha un piano che impegna il Corpo canadese a cui ha finalmente concesso l'appoggio di una divisione britannica, la 4à . I canadesi devono combattere contro la 1à divisione paracadutisti e contro la 29à divisione dei granatieri corazzati ( questa divisione da sola nel maggio precedente si era trovata a Roma a combattere contro 3 divisioni americane e due francesi).


Pz IV fuori combattimento

Gli ordini del generale canadese Burns sono molto chiari: il Corpo canadese dovrà annientare il nemico fra Rimini, Ospedaletto e San Martino Montelabbate. La 5à divisione corazzata dovrà conquistare Coriano con l'11à brigata di fanteria attaccando lungo la valle del Besanigo. Dopo la conquista di Coriano sarebbero entrati in azione gli inglesi della 4à divisione che avrebbero dovuto procedere in avanti parallelamente ai canadesi con l'obiettivo di raggiungere e sfondare il crinale di Rimini più o meno nella zona di S. Fortunato, Nella notte del 12 i reparti alleati si preparano all'assalto con l'appoggio del fuoco di oltre 700 cannoni che impressionano gli uomini della 29à divisione tedesca.
I carri attaccano ai lati di Coriano e sfondano accerchiando il paese nel tentativo di prendere alle spalle i difensori .
In base ai rapporti della 29à i carri armati che attaccano i reparti tedeschi sono circa 130; i resti dei battaglioni tedeschi si riorganizzano grazie al maggiore Meitzel che intende affrontare i carri nemici con i Panzerfaust. Riescono a metterne due fuori combattimento gli altri carri ripiegano . I cacciabombardieri alleati intanto colpiscono tutto quello che si muove a terra ; tanto è vero che nel solo giorno 13 vengono sganciate sui tedeschi 500 tonnellate di bombe. Nel frattempo i Westminsters con il supporto dei carri sono andati all'assalto del 71° reggimento della 29à divisione riuscendo a scardinare le linee nemiche e ad attuare una penetrazione; a sera Coriano è da considerarsi perduta tanto è vero che alle 18 il Comando tedesco ordina il ripiegamento. La linea difensiva tedesca è stata sfondata in vari punti del fronte; sulla costa i greci sono ancora in attesa di muoversi ma nel settore della 1à divisione britannica i Gurkhas hanno attaccato il piccolo paese di Passano infliggendo gravissime perdite al 9° reggimento della 26à corazzata. A S. Savino la 18à brigata conquista finalmente il paese mentre, provenienti da Croce, i carri del 7° Hussars oltrepassano Cà Menghimo e avanzano su Cà di S. Marco verso il centro di Montecolombo mentre un battaglione prende Cà Fabbri. A Gemmano, da cui viene ritirata la 46à divisione, la 4à indiana si prepara all'attacco finale che sarà preceduto da violenti bombardamenti nel pomeriggio del 14 e la notte successiva. La giornata è durissima per i difensori tedeschi; le postazioni sono state ridotte in frantumi dall'artiglieria e intere compagnie sono state annientate ; a sera Von Vietinghoff telefona a Kesselring: " La profondità della penetrazione nemica a nord di Coriano non può essere ancora accertata. Il nostro fronte è stato molto indebolito". Kesselring osserva: " Domani sarà un giorno di grande crisi".
Scrisse il generale Lemelsen a proposito di quel mese di settembre sulla costa adriatica che: " La battaglia di Rimini è la più grande battaglia di mezzi mai combattuta in Italia".
E il Comando della 10à Armata scrisse in data 8-10-1944:
" Mezzi corazzati nemici distrutti nel mese di settembre 44 dalla 10à Armee: n° 637 di cui 135 dai lanciarazzi anticarro; 124 dai cannoni PAK; 46 dai cannoni d'assalto; 206 dai Panzer; 109 dall'artiglieria e dalla Flak; 17 da altri mezzi".


Un Panzer IV immobilizzato nel suo nascondiglio a Gemmano

Nelle memorie del Generale Alexander si legge un episodio molto significativo: nel febbraio del 1944 dopo il fallito attacco a Cassino Alexander visita un ospedale da campo dove sono ricoverati anche una ventina di paracadutisti tedeschi; quando egli appare sulla porta della camerata un maresciallo tedesco ordina: " Achtung! Herr General! " Tutti i feriti si mettono sull'attenti con le braccia rigidamente allungate sopra le lenzuola. E' Alexander stesso che deve ordinare il riposo. E scrive:
" Ho citato questo esempio per illustrare il tipo di soldati con i quali stavamo combattendo. Comunque la pensiamo dei tedeschi, dobbiamo ammettere che i loro soldati erano uomini estremamente duri e coraggiosi".
Il giorno 14 settembre le truppe greche attaccano lungo la litoranea ma subiscono perdite molto elevate; occorre inviare dei rinforzi costituiti da carri e truppe neozelandesi e artiglierie canadesi. La 3à brigata canadese continua la sua infiltrazione tra i paracadutisti e i granatieri della 29à e tenta di forzare il passaggio del torrente Marano. I West Novas cercano di conquistare San Lorenzo in Carreggiano , ma i tedeschi che lo difendono sono molto forti e al sopraggiungere della sera i canadesi sono ancora a 800 metri dal paese. La 4à divisione britannica sostituisce la 5à canadese nel settore della 29à con un giorno di ritardo rispetto alla data prevista. La situazione per i tedeschi è gravissima; le fanterie della 26à corazzata non sono riuscite a tenere le posizioni e ora gli inglesi possono attaccare sul fianco le forze ormai sgominate della 29à che ha cercato di fare una conversione a nord- est sull'altura 113. Il tenente Schmidt della Compagnia comando si è accorto del pericolo che incombe e con 8 uomini, due mitragliatrici e due carri conduce un contrattacco contro la 12à brigata. All'inizio riesce a riprendere Casa Nocentini colpendo almeno 12 carri nemici; a Casa Nocentini il tenente lascia 4 uomini , una mitragliatrice e un carro e con ciò che gli rimane avanza su Casa Savini riuscendo in questo modo a ristabilire la linea del fronte per tutto il 14 . Nella zona della 1à corazzata britannica i Gurkhas avanzano sul crinale di Ripabianca- Montecolombo mentre nella zona della 56à la 169à brigata conquista l'abitato di Casaccio e la 46à con la 139à brigata avanza su Montecolombo che viene conquistato nel pomeriggio. A Gemmano la 4à divisione indiana si prepara a lanciare l'attacco definitivo da fare nella notte del 15 settembre e intanto nel pomeriggio le artiglierie anglo- indiane sparano a lungo sulle posizioni tedesche di Zollara e poi un ora e mezzo prima dell'attacco 260 cannoni sparano oltre 2000 granate contro le case dei contadini per stanare eventuali nidi di resistenza tedeschi ivi celati.


Panther a Montecolombo durante la 2^ battaglia di Coriano

Il 15 di settembre la battaglia di Coriano è nella fase finale anche se gli scontri sono sempre violenti perché ora tutti si stanno preparando per quella che dovrebbe essere la battaglia decisiva e cioè quella di Rimini che apre la porta alla Pianura Padana. I greci sono finalmente riusciti a oltrepassare il Marano e ad entrare nell'aeroporto di Rimini completamente minato e sotto il tiro incrociato delle mitragliatrici tedesche , i canadesi continuano a combattere con l'appoggio delle artiglierie terrestri e navali e con l'appoggio aereo. Tra il crinale di S. Lorenzo in Correggiano e S. Martino Montelabbate e il mare vengono continuamente immesse nuove forze come il Royal Canadian Regiment e il 48° Highlanders che si dirigono su Rimini.
A S. Lorenzo il primo attacco fallisce e solo nel pomeriggio riprendono gli scontri che a sera portano alla presa del paese da parte dei canadesi. I Van Doos nella mattinata riescono a ricacciare un contrattacco tedesco appoggiato da un carro Tigre che elimina in combattimento due carri del 48° Tank inglese e nel pomeriggio occupano la villa des Verges; continuando a combattere prendono anche S. Martino di Montelabbate. S. Martino e villa Belvedere dominano la valle Ausa con l'antistante crinale di Rimini; è l'ultimo crinale che li divide dalla Pianura Padana e quindi dalla vittoria finale. I Canadesi hanno occupato queste due posizioni ma i contrattacchi tedeschi del giorno successivo rimetteranno tutto di nuovo in discussione ; sarà l'inizio di una nuova battaglia quella per Rimini o della Linea Gialla.


Cerimonia di decorazione dei soldati del 100° Rgt

Nel resto del fronte la 4à divisione britannica attraversa il Marano a Ospedaletto e conquista S. Patrignano combattendo su un terreno difficile e ostacolata dai continui tiri di artiglieria tedesca che spara dal crinale di Mulazzano dove è arrivata di rinforzo la 356à divisione tedesca ; la 98à e la 71à divisione non sono più in condizioni di combattere e devono cedere terreno di fronte agli attacchi continui dei Gurkhas della 43à brigata e degli inglesi della 167à e 128à brigata che il giorno 16 occupano tutto il crinale di Montescudo, Trarivi, Cavallino , Ripabianca e Monte Tauro dirigendosi sul successivo crinale di Mulazzano. La divisione indiana attacca Gemmano nella notte del 15 ma la trova abbandonata dai tedeschi che hanno preferito ritirarsi. La 278à tedesca ha ancora alcuni reparti che combattono più a sud ma il 17 i tedeschi arretrano da tutte queste posizioni ormai troppo a sud per essere tenute ancora.
Mentre l'8à Armata britannica sta combattendo nella zona di Rimini, dal 12 settembre si combatte anche sul fronte tirrenico dove la 5à Armata statunitense ha scatenato la sua offensiva per sfondare la Linea Gotica nel settore dell'Appennino centrale in direzione di Bologna.


Gemmano dopo i combattimenti

PS: su YOU TUBE vedere questo filmato:
German Paratroopers in Italy - 1944 (Adriatic Campaign)

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Ricordo ai lettori dei miei articoli, a cui rivolgo i più sentiti ringraziamenti, le mie pubblicazioni di storia del periodo 1918/1946 che si trovano in vendita nelle librerie:

-- 8 settembre 1943 fine di un sogno di gloria. Editori dell'Acero, 2001
-- Dalla democrazia al regime 1919-1929 i primi anni del fascismo. Editori dell'Acero, 2003
-- Hitler e Stalin il tempo dell'amicizia e il tempo della guerra... Editori dell'Acero, 2004
-- Salò e l'Italia nella guerra civile. Edizioni Ibiskos, 2005
-- 25 luglio 1943 - La fine inconsapevole di un regime. Edizioni Ibiskos, 2007