voglio recensire il libro in oggetto, che consiglio vivamente a tutti di leggere
non ha niente a che vedere con il ns hobby, nemmeno dal punto di vista di ricerca storica, perchè altro non è che il diario di un battaglione americano di stanza in Iraq.
Come c'è scritto nell'introduzione: Straziante e durissimo, terribilmente vero.
Di solito, infatti, si legge di guerre che furono, che appartengono ad altre epoche e generazioni, quindi lo shock di leggerne gli orrori, è un'emozione che rimane, nostro malgrado, superficiale. Qui si parla del qui, adesso e di gente come noi, nata e cresciuta in una società simile alla nostra. Difficile quindi restare indifferenti all'inferno che li circonda e che si insinua dentro di loro per sempre, qualsiasi cosa si pensi sulle motivazioni della guerra in Iraq.
Solo il loro angolino di tragico mondo, raccontato coi fatti nudi e crudi, la loro paura e il loro coraggio, la loro rabbia, disperazione, angoscia, depressione, attraverso le loro parole. Impossibile anche non chiedersi quasi ad ogni pagina: io cosa avrei fatto? cosa avrei detto? cosa avrei sentito?
E successivamente chiedersi perchè sui giornali, quando questi fatti accadono, nessuno ce li presenta così, senza censure, suggerimenti, coercizioni, in piena libertà di pensiero e parola, ovvero alcune delle cose per difendere le quali, questi ragazzi sono mandati a uccidere e morire!
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