Skip to content
You are here:Home arrow Articoli arrow Tecniche arrow Realizzare stampi, copie, conversioni e modifiche - Tutorial illustrato 1^Parte


Realizzare stampi, copie, conversioni e modifiche - Tutorial illustrato 1^Parte
(13 voti)
Scritto da Leonardo Torricini   

E' una tecnica artigianale per creare stampi con il comune silicone bianco commerciale, e per realizzare svariate copie in resina o stucco, ideali da utilizzare poi come pezzi da modificare per conversioni.
Richiede molto tempo soprattutto per gli stampi, e non da risultati sempre perfetti, ma comunque è utile in molti casi, ed economica.

PERCHE CLONARE I SOLDATINI?

Quante volte avete modificato i vostri soldatini sostituendo magari le teste per creare set inesistenti, piegando o scambiando arti per creare posizioni non comprese in un set ma indispensabili per un diorama... Si fa anche direttamente con i soldatini (e di buono c'è che si possono piegare un po' in certi casi) ma il materiale non permette limatura o scartatura, e incollarli è una maledizione.

Lavorare su copie in materiale tipo stucchi o resine è addirittura meglio che lavorare sulla plastica dura, cioè molto meglio da tutti i punti di vista, si taglia, si reincolla, si lima, si vernicia facilmente, e nel caso della resina se scaldata si ammorbidisce e si può piegare, reindurisce poi raffreddandosi (senza fondere in superficie come la plastica!). Se il lavoro viene male si butta via e si rifà, non si ricompra.
In pratica si può riscolpire un soldatino e con un po' di abilità e fantasia crearne di nuovi senza un lungo e paziente lavoro di scultura.
Lavorando di conversione solo sui normali soldatini di plastica non avrei mai potuto realizzare neanche un decimo delle pose e delle modifiche che ho creato, non avrei potuto riscolpirle ulteriormente per creare ad esmpio i busti in varie pose, ai quali applicare gli arti nelle posizioni che servono, e le teste a seconda delle necessità.

Una volta creato il mio pezzo unico (con o senza la tecnica appena descritta), a quel punto se mi serve vari pezzi perché rifare tutto il lavoro di conversione? Basta realizzarne lo stampo dall'originale e poi farne quante copie ne serve.

Ci sono anche altri usi facilmente immaginabili, non saprei quanto leciti, tuttavia se non c'è scopo di lucro...
Sorvoliamo sui prezzi di certi articoli che rendono il modellismo un'hobby piuttosto costoso a volte, una cosa si può senz'altro dire, se le case produttrici facessero gli stessi soldatini anche in plastica dura non varrebbe certo la spesa e il tempo necessario per tutto 'sto lavoro, o perlomeno non nella maggior parte dei casi.
E a proposito delle pose intercambiabili? Alcune ditte qualche tentativo lo fanno. Sarà senz'altro tecnicamente più difficile ma non impossibile, io artigianalmente con questo metodo non so se riuscirei a fare delle cavità ad incastro sempre perfette, ma una stampa industriale...

Un altro caso in cui può servire è per esercitarsi prima di usare il silicone bicomponente professionale per stampi, che essendo molto costoso è bene non sprecare con stampi fatti male.

MATERIALI

Per lo stampo uso il SILICONE BIANCO (il tipo che rimane più tenero), un'alternativa alle gomme siliconiche bicomponenti costose e difficilmente reperibili, ha il difetto di essere in pasta anzichè liquido e deve essere spalmato accuratamente per evitare bolle e vuoti d'aria (che col silicone liquido salgono a galla da sé) e per galvanizzare necessita di tempi molto lunghi (dai 15 giorni in sù a seconda del volume), ma se ben realizzati gli stampi che si ottengono sono ottimi e precisi nei dettagli.
Il materiale migliore comunque é la GOMMA SILICONICA BICOMPONENTE (liquida o in pasta) che ha il vantaggio di essiccare in un paio di giorni o anche meno invece che in due o tre settimane, oltretutto essendo anche liquido tende automaticamente a riempire gli spazi. Gli svantaggi sono che è molto più costoso e difficilmente reperibile.

Per le stampate la RESINA LIQUIDA BICOMPONENTE (ce n'è una apposita per modellismo veramente ottima), è un fluido composto da una base da mescolare al catalizzatore, abbastanza liquido da potersi colare, indurisce negli stampi in pochi minuti, restituisce copie fedeli nei dettagli. L'unico problema è che essendo fluido ma non liquidissimo (altrimenti verserebbe fuori dagli stampi) a volte lascia delle bolle d'aria nelle stampate se non si usano accorgimenti per evitarle.
Poi bisogna dire che, essendo un materiale simile alla plastica dura ma meno flessibile è anche leggermente più fragile e i particolari molto fini e sporgenti sono piuttosto delicati.

Ci sono anche metalli, ceramiche, marmo e chissà quant'altro, sempre in forma liquida bicomponente ma non li ho ancora provati perciò non saprei dirvi.

In alternativa ci sono gli STUCCHI. Per molto tempo prima di scoprire la resina liquida ho usato gli stucchi bicomponenti metallico e vetroresina che si trovano anche in mesticheria.
Più problematici soprattutto per la fragilità dei particolari molto fini e sporgenti tipo lance e spade, e perciò utili solo per forme senza tali dettagli.
Poi c'é la difficoltà di ripulire gli eccessi di materiale, ma comunque è un materiale utile in certi casi, teneri e facilmente lavorabili per un breve tempo dopo l'essiccazione, diventano poi molto duri e adatti ad essere incisi.
Gli stucchi vanno spalmati e strizzati nello stampo, essendo in pasta invece che liquidi oppongono una certa resistenza alla pressione, le copie che si ottengono sono un po' più "gonfie" e quindi talvolta l'ideale per riscolpire uniformi, armature e vari dettagli.

Importanti sono anche i DISTACCANTI, indispensabili in caso di originali in plasica dura, metalli, resine o altri materiali con superfici opache e ruvide, prima di siliconarli per realizzare lo stampo è INDISPENSABILE CERARLI o ungerli con un distaccante apposito per silicone, o con cose simili che lascino una pellicola antiaderente, altrimenti c'è il rischio di buttare via originale e stampo che non si separano più.
Per non rischiare è conveniente fare una prova con vari pezzi sacrificabili dello stesso materiale dell'originale trattati diversamente, applicandoci una piccola quantità di silicone sopra in modo che secchi in un giorno o due, per provarne il distacco prima di passare al lavoro sull'originale.
C'è una cera liquida apposita per questo scopo, altrimenti degli antiaderenti di emergenza economici sono la cera liquida per pavimenti, il lucido o la cera da scarpe (non a base siliconica) o il grasso, o un mix di questi, anche se a lavoro finito devono essere lavati via dall'originale e anche dallo stampo, possono lasciare delle macchie che però generalmente non pregiudicano la qualità dello stampo.
Per i soldatini di plastica morbida pulita (sempre che non sia verniciata o con tracce di colla) non è indispensabile dato che si staccano benissimo dal silicone asciugato perché il materiale di cui sono fatti è antiaderente di suo, ma serve comunque per potere separare le due parti dello stampo più facilmente e senza il rischio di danneggiarlo.

Ci sono anche altri prodotti utili per facilitare lo scorrimento del fluido nello stampo, facilitarne il distacco del pezzo una volta secco, proteggere le matrici dello stampo eccetera, ma secondo me è tutta roba che per una tiratura limitata e artigianale non è indispensabile.

Riguardo PIOMBO e stagno e simili non me ne intendo molto, secondo me sono più pericolosi, laboriosi e lunghi come metodi, i dettagli difficilmente vengono bene, e gli stampi (sempre che il silicone normale regga la temperatura) devono essere molto più voluminosi con i conseguenti tempi di galvanizzazione, comunque lascio lo "scottante"'argomento ai più esperti in materia.

ATTENZIONE! molti di questi materiali macchiano e/o sporcano indelebilmente, alcuni sono pericolosi perché tossici e/o corrosivi e vanno usati con le dovute precauzioni, come alcuni degli strumenti che vi serviranno per realizzare lo stampo e ripulire le stampate tipo taglierini e simili per ovvi motivi.


 

LO STAMPO



Nelle note delle foto ci sono spiegazioni passo per passo e un po' di suggerimenti che spero possano essere utili.
Ho clonato un soldatino modificato fatto con parti diverse in resina e plastica, con incollature in molti punti e quindi tendente ad aderire indelebilmente al silicone, perciò è necessaria una buona ceratura per poterlo staccare dallo stampo finito. Ho trattato il soldatino con la cera da scarpe in modo che si macchiasse di nero, per assicurarmi che non rimanesse nessuna parte scoperta, la cera macchierà lo stampo rendendo anche più evidente nelle foto le cavità dello stampo.


1 - Costruisco una base contenitore rettangolare, di una dimensione che lasci un paio di centimetri di lato e uno di profondità attorno al modello da riprodurre. Io ho usato il vecchio lego ma può andare bene qualsiasi cosa formi una scatola rettangolare con l'interno liscio.
Fisso la base su un cartoncino coperto di scotch. Anche il contenitore è "foderato di scotch" per facilitare il distacco del silicone a lavoro finito.


2 - Incero con un distaccante le suprfici interne, per facilitare il distacco dello stampo una volta galvanizzato il silicone che altrimenti si incollerebbe al contenitore. In caso di cera liquida o simili occorre attendere che si aciughi formando una pellicola per evitare che il silicone la "lavi via" stendendolo.


3 - ATTENZIONE! In caso di modelli in plasica dura, metalli, resine o altri materiali, prima di siliconarli è INDISPENSABILE CERARLI o ungerli con un distaccante altrimenti c'è il rischio di non riuscire più a staccare l'originale dallo stampo e dover buttare via tutto!
Come sopra in caso di cera liquida o simili occorre attendere che asciughi per evitare che il silicone la "lavi via" stendendolo, lo strato di distaccante deve essere anche molto fine e senza accumuli nelle cavità per evitare la perdita di dettagli.
Se il pezzo da clonare è in plastica morbida (e senza pittura) non c'è bisogno di coprirlo di distaccante.


4 - Riempio di silicone fino a oltre la metà.


5 - Liscio la superficie del silicone con una spugna bagnata.
A questo punto bisogna sbrigarsi un po' dato che una volta lisciato il silicone forma velocemente una pellicola e le fasi successive fino alla 8 devono venire completate prima che la pellicola indurisca impedendo il buon riempimento degli spazi e l'aderenza al modello.


6 - Questa fase è necessaria solo in caso che il soldatino presenti delle cavità sul lato da "affondare" in cui il silicone non entrerebbe lasciando una bolla d'aria fra originale e stampo. In quel caso spalmo quella parte del soldatino col silicone per riempire le cavità ed evitare eventuali bolle d'aria.
E' utile anche evitare di lasciare cavità anche sul silicone applicato al modello sul lato che verrà a contatto con quello dello stampo, per evitare eventuali bolle, che pur rimanendo all'interno dello stampo ne comprometterebbero la resistenza essendo vicine alla cavità del modello.


7 - Applico il soldatino in posizione appoggiandolo sul silicone.
Prima di mettere certi soldatini a volte può essere utile lasiare delle "cunette" nel silicone comunque sempre levigato, per far aderire alcune parti sporgenti che rimarrebbero sollevate rispetto al livello del silicone (tecnicisticamente sono detti sottosquadra e se sono troppo profondi è difficile liberare il modello senza danneggiare il modello stesso e/o lo stampo). Con un po' di pratica si impara a fare stampi che permettono senza problemi il distacco di parti sotto o soprasquadra, entro certi limiti...


8 - Premo sul soldatino in modo di affondarlo nel silicone fin grosso modo a metà.


9 - Con un cotton fioc bagnato liscio e faccio aderire i bordi gonfiati attorno al soldatino verso l'esterno, evitando di spandere il silicone sul soldatino stesso.
Volendo a questo si può mettere un oggetto conico a contatto con la testa o la base del soldatino e il lato superiore per fare l'imbuto di colata (tenete conto del materiale e dell'eventuale anti aderente), stessa cosa per le scanalature per la fuga dell'aria. Secondo me si fa prima a ritagliare tutto quanto dopo (vedi passo 17) ma fate voi...


10 - Sempre col cotton fioc bagnato faccio degli incavi (le guide per posizionare bene le due metà dello stampo).


11 - Dopo aver fatto tirare il silicone due o tre giorni (l'interno è ancora fluido ma la superficie è ben secca), o anche completamente secco in una diecina di giorni, rialzo la scatoletta di lego, stendo un velo di cera (o di antiaderente apposito) sulle pareti interne e sulla superficie del silicone (se il soldatino è in materiale diverso dalla plastica morbida incero di nuovo anch'esso).
Di nuovo in caso di cera liquida o simili occorre attendere che asciughi per evitare che il silicone la "lavi via" stendendolo.


12 - Spalmo bene la parte di soldatino che affiora col silicone in modo da evitare che rimangano bolle d'aria.


13 - Poi riempio di silicone per un centimetro e mezzo o due.


14 - Liscio la superficie con la spugna bagnata. A questo punto generalmente ci vuole almeno una settimana di prima di poter staccare lo stampo dalla scatoletta contenitore senza rischi. Si può affrettare i tempi staccando il fondo di cartoncino coperto di scotch ai bordi se si stacca bene dopo alcuni giorni, per far prendere più aria al silicone, facendo attenzione a fermarsi prima di avvicinarsi troppo al centro dove generalmente ci vuole più tempo per la galvanizzazione e il silicone resta liquido più a lungo.
Poi ancora una o due settimane prima di separare le due parti dello stampo. Attenzione, la fretta rischia di rovinare tutto perché al centro il silicone ci mette molto a seccare, non fidatevi di quello che scrivono sulle cartucce tipo essiccazione 3 mm. al giorno.


15 - Quando il silicone sarà ben duro al tatto anche verso il centro potete con delicatezza provare ad aprire lo stampo. Se tutto va bene avrete le due matrici pronte.

EMERGENZA:
Se nell'aprirlo notate che il silicone al centro (quello attorno al soldatino) è ancora fluido, in questo caso spesso lo stampo è rovinato. Interrompete subito l'apertura cercando di ridurre al minimo la fuoruscita del silicone (flettendo lo stampo per aprirlo si forma una pressine che fa uscire il silicone ancora liquido, rilasciandolo lentamente la pressione si inverte risucchiando parte del silicone al suo posto).
Rimettete lo stampo richiuso sotto un peso per qualche giorno in più prima di riprovare ad aprirlo, spesso così si riesce a salvare lo stampo, se non era uscito molto silicone e se con la pressione rientra dentro isolando o riempiendo i vuoti creatisi nello stampo.


16 - Togliete delicatamente l'originale dalla matrice a cui resta attaccato.


17 - Con la punta di un taglierino molto affilato (o con un bisturi come nella foto, che si fa anche meglio) intaglio dei solchi su una delle matrici in corrispondenza delle sporgenze per creare delle vie di fuga per l'aria, che sbocchino nel lato in alto (occhio a non tagliarsi!) e l'imbuto di colata.


18 - A questo punto lo stampo è pronto.

Nella seconda parte vedremo come colare la resina nello stampo.