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La Madre del Partigiano
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Scritto da Leonardo Torricini   

LA MADRE DEL PARTIGIANO

Questa volta mi sono cimentato in tutt'altro periodo ma sempre ispirandomi ad un dipinto famoso, si tratta della "madre del partigiano" di Sergej Vasil'evic Gerasimov.
Questa opera è stata dipinta nel 1943, in piena seconda guerra mondiale, dopo la battaglia di Stalingrado che arrestò l'avanzata nazista. Un'immagine di forte impatto emotivo e splendidamente dipinta, oggi è esposta alla galleria Tret'jakov di Mosca e appare anche su una serie di francobolli.

Sergei Gerasimov è stato uno dei maggiori artisti russi, ha contribuito allo sviluppo della corrente artistica del "realismo socialista", le sue opere sono ispirate all'impressionismo e d'avanguardia per il periodo, in qualche modo anticipano molte tendenze artistiche successive e attuali.

Da non confondere con il suo omonimo Alexander Gerasimov, con il quale fu in forte contrapposizione espressiva e non soltanto, e dal quale fu rimpiazzato alla guida dell'unione degli artisti russi con l'avvento di Stalin.
Durante la seconda guerra mondiale fu trasferito da Mosca a Samarcanda insieme al resto del'istituto d'arte Surikov al quale apparteneva, dove produsse molte delle sue migliori opere tra cui anche "la madre del partigiano".
Dopo morte di Stalin tornò a dirigere l'unione degli artisti russi fino alla sua morte nel 1964.
Pur contribuendo alla propaganda sovietica è rimasto sempre un libero pensatore, lo dimostra anche quest'opera che, pur essendo sfruttata dalla propaganda comunista, ad un'attenta analisi più che esaltare qualcosa, tranne la fiera dignità di una madre contadina, più che altro denuncia la atrocità dell'oppressione armata e del nazismo in particolare, il ragazzo prigioniero, che rappresenta il movimento di rivolta, seppur centrale è in secondo piano, mentre sullo sfondo c'è della gente che sotto la minaccia delle armi resta immobile (qui nel diorama mi sono preso una piccola libertà espressiva dando alla coppia di contadini un passo avanzante, e l'uomo sta per alzare un braccio, mentre la guardia a cavallo, molto meno rilassata della posa dipinta, intima di arrestarsi).

In ogni caso, sia stato per la propaganda o per il carattere della gente, la resistenza popolare al nazismo in Russia ebbe proporzioni di massa, a differenza di altri paesi occupati dove fu un movimento molto più limitato nel numero e nell'organizzazione. Le unità regolari partigiane russe arivarono fino a 360.000 uomini che con le loro azioni eliminarono circa mezzo milione di invasori, tra cui una cinquantina di generali.
Come anche la partecipazione femminile, che in Russia ebbe percentuali maggiori che altrove, l'alto commissario di Hitler, Wilhelm Kube, venne ucciso da una cameriera che in realtà era una partigiana.
La rappresaglia ordinata da Hitler fù spietata ma non ottenne l'effetto di stroncare la rivolta, anzi, come abbiamo visto ne fece aumentare a dismisura il numero, e la reazione portò praticamente all'appoggio di tutta la popolazione.
In certi casi nella popolazione ci fu anche più di un voltafaccia, dopo aver sofferto per l'avvento dello Stalinismo, in certe regioni la gente sperava in un cambiamento in meglio sotto i nazisti, ma si accorsero presto invece di essere caduti dalla padella nella brace, dato che i nazisti li considseravano "esseri inferiori". Vennero indiscriminatamente deportati e uccisi uomini, donne, e anche bambini (633.000 ragazzi sotto i 16 anni furono mandati ai lavori forzati!).
Fra il 1941 e il 1943 oltre 5 milioni di russi furono deportati, meno di due su cinque sopravvissero, quasi due terzi non fecero ritorno. Si calconano otto milioni di russi morti non in combattimento.
Ad ogni modo come in altri paesi, una piccola parte si schierò anche con i nazisti, pure parte dei prigionieri dei lager, che scelsero l'aruolamento come alternativa alle disumane condizioni di vita, ma formarono corpi che dovettero essere trasferiti su fronti diversi da quello russo per via delle ricorrenti diserzioni.

Qui mi urge una precisazione dato che sfioriamo temi discussi da qualcuno tuttora, lungi da me un qualsiasi schierarmi a favore di qualsiasi "ideologia" dato che non ce n'è neanche una che si sia dimostrata in grado di risolvere un problema senza causarne altri, oltre al fatto che inevitabilmente tutte hanno permesso impunemente a chi comanda di fare il furbo predicando bene pubblicamente e razzolando male, di nascosto o spudoratamente ma comunque infischiandosene dei propri ideali. Certi "buoni" propositi dicono che dovebbero evitare ingiustizie e atrocità, poi invece e inevitabilmente...
Il fatto che abbia un tono più crititico riguardo certe cose non voule affatto dire che parteggio per l'opposto o per altro, questo vale soprattutto quando parlo volutamente di "nazisti" e "comunisti" e NON di tedeschi e russi.
Riguardo la consapevolezza dei partigiani della conseguente rappresaglia mi verrebbe da dire: "non tocco l'argomento nemmeno con un palo lungo tre metri!" ma anche qui se non valutiamo solo una parte si può parlare sia di evidente insensibilità e cinico menefreghismo in certi casi, sia di estrema sensibilità e conseguente reazione verso una situazione intollerabile malgrado la piena coscienza delle inevitabili conseguenze; raramente anche d'incoscienza delle conseguenze o di sporchi interessi, e in molti casi di un miscuglio contraddittorio di queste ed altre ragioni.
Bisogna pensare alla mentalità comune dell'epoca che riteneva del tutto sensato mandare a uccidere e morire moltitudini di giovani per scopi assurdi o interessi egoisti, e che coinvolgere i civili innocenti era una tattica talmente diffusa da arrivare ai bombardamenti terroristici di intere città.
Questa mentalità (o demenzilità) che considera giustificabile qualsiasi prezzo per i propri fini sopravvive e prospera purtroppo tutt'ora, mi vengono subito in mente gli attualissimi "effetti collaterali" , l'immolarsi insieme a vittime innocenti o comunque inconsapevoli, o il colpire premendo un bottone e vederne gli effetti su una console standosene al sicuro a distanza di sicurezza, tanto non sono lì sul posto a beccarsi gli schizzi di sangue... soprattutto quando sbagliano mira, sembra che non siano coscientemente presenti neanche quando qualcuno gli fa presente la cosa dicendogliela chiaramente in faccia.

Ma passiamo al modellismo che è meglio... Fate l'amore, non la guerra! L'unica guerra accettabile è quella con i soldatini o con gli wargames.

Il soggetto principale, la madre, l'ho ricavata modificando testa, abito e piedi, oltre a togliere il fucile alla donna boera della Strelets.
L'ufficiale col frustino è del set German Commanders della Odemars con modifiche meno radicali ma comunque evidenti alla testa, all'uniforme e nella posa.
Con un soldatino dell'Armata Rossa Atlantic ho ricavato sia il partigiano che il contadino sullo sfondo, anche qui ho rimosso il fucile e modificato la posa e gli abiti, oltre alla testa al partigiano.
Per le guardie ho dovuto lavorare di fantasia, dato che nel dipinto non si vedono chiaramente né le uniformi né la posa. Il soldato che ammanetta il partigiano è quasi completamente coperto ma sembra avere gli occhialoni da pilota sull'elmetto, l'altro a cavallo è di spalle e non si sa.
Anche in questo caso ho usato lo stesso soldatino dei Panzer Grenadieren Atlantic per entrambe le pose, modificandone posizione e uniforme, ho aggiunto gli occhialoni a quello a terra e messo ad entrambi la classica piastra a mezzaluna per mio personalissimo gusto estetico (fa più Gestapo). Non so quanto possano essere corretti come uniforme e armi, non sono esperto e mi sono basato su qualche foto di reparti tedeschi a cavallo, oltre che sul dipinto che era la cosa che mi interessava.
La contadina è la vichinga Orion, anche qui una radicale modifica della posa, della testa e degli abiti.
Infine il cavallo, che mi serviva fermo o quasi, è una modifica di quello che avevo fatto per gli esploratori romani, in origine un cavallo dei goti Hat.
Non ho inserito il morto steso di cui si vedono solo i piedi sulla destra del quadro, è troppo incompleto e avrei dovuto proprio inventare di sana pianta, quanto a mettere solo i piedi... forse è meglio lasciar perdere.
Per lo sfondo ho dato una "mano di photoshop" all'immagine del dipinto originale.