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Il Simposio Etrusco
(2 voti)
Scritto da Leonardo Torricini   
 


Dopo il Phersu, ecco una seconda scenetta etrusca, anch'essa tratta da varie pitture antiche, almeno in parte.
Si tratta del simposio, un banchetto che poteva avere caratteristiche di festa o intrattenimento privato ma anche rituale. Generalmente si associa all'idea di cibo, vino e varie attività come musica, danze, giochi, chiacchiere e chissà quant'altro...
Questo rituale era comune nell'antichità tra greci, etruschi, romani ecc.
Nel mondo greco in cui ha avuto origine esisteva una distinzione fra il "symposion" dedicato al consumo di bevande, e il "syndeipnon" dedicato al cibo in generale.


Tomba del Triclinio


Per personale gusto estetico e disponibilità di fonti illustrate, oltre alla mia provenienza toscana, ho deciso di ambientare la scena in un contesto etrusco, dove anche la donna prendeva parte alla vita sociale, a differenza del maschilista mondo greco e latino dove le donne libere (???) generalmente venivano relegate nel gineceo... ciò mi ha permesso di variare maggiormente i soggetti.

Questi banchetti ricchi di cibi e bevande erano prerogativa delle classi abbienti, ma non è da escludere che alcune ricorrenze di carattere pubblico, ufficiale o celebrativo prevedessero anche la partecipazione di parte del popolo e non solo dei servi. Può darsi che anche le classi meno abbienti praticasssero qualcosa di analogo anche se con minor opulenza e varità di vivande.
Mentre molte fonti parlano della varietà e qualità dei cibi dei ricchi, Marziale riferisce che a Chiusi i plebei consumavano specialmente una particolare polenta.


br> Gli etruschi scandalizzavano sia greci che romani per molte ragioni, fra cui la promiscuità, la nudità (al di fuori dell'ambito atletico o eroico), la superstizione, la libertà sociale e sessuale delle donne e non solo.




Non mancano le fonti sia di critica che di ammirazione per l'eccessivo gusto per l'arte e il lusso: "splendidi e molli sia in pace che in guerra", "apprecchiavano due volte al giorno, usando molti oggetti e tappeti preziosi, vestivano di ricchi abiti e gioielli persino i servi", "le donne, forti bevitrici, siedono a fianco e bevono alla salute di chi vogliono e non solo col marito", "tanto l'umbro è parco, quanto l'etrusco è obeso", "al termine dei simposi si accoppiavano senza appartarsi" e cosi via...
Posidonio descrisse con ammirazione la ricchezza delle produzioni alimentari dell'etruria, scriveva anche però che uno dei motivi della loro decadenza era che "passavano la vita a bere".




Tomba degli Scudi


Molte fonti che hanno disprezzato gli etruschi comunque sono discutibili: lo storico Teopompo, che criticava la libertà delle donne e dei costumi in generale, per esempio era considerato anche dai romani "maldicentissimus scriptor" (chissà come mai mi viene in mente subito il direttore di un certo TG... non faccio nomi che tanto non serve, per par condicio basta dire che in fondo purtroppo è quello che fanno quasi tutti piu o meno spudoratamente).
Per parte dei greci erano pirati... da che pulpito viene la predica... a quei tempi lo erano praticamente tutti; con il resto dei greci, coi fenici e i cartaginesi invece erano in buoni rapporti commerciali o addirittura alleati. Così come con galli, celti ed iberici con i quali hanno intrattenuto commerci sia pur intervallati da alcuni scontri e conflitti.
Pirata era il significato letterale della parola etrusco in greco, gli etruschi chiamavano se stessi "rasenna" (forse significava popolo o cittadini), altrimenti erano noti come tirreni anche se pare che il re Tirreno di Lidia, ritenuto all'origine del termine, fosse completamente leggendario e che il termine originale "tirsenoi" significasse costruttori di torri. Un'altro termine che li descriveva era "tusci" da cui "tuscani", che pare derivi da "Trshs" (turshas) uno dei Popoli del Mare.
Escludendo giudizi morali e puerili paragoni con la società moderna si può dire che era una società dai molti aspetti curiosi e positivi, ma anche dagli eccessi negativi, e con alcuni dei difetti tipici delle società dell'epoca.
La storia ufficiale dipinge la società etrusca come molto intenta a cercare la bellezza e godersi la vita, tralasciando molto l'egemonizzazione politica e militare ma non l'espansione commerciale e tecnologica in certi casi, vedi l'architettura, l'ingegneria idrica, l'arte, l'ingegneria navale ecc., caratteristiche che non mi sembrano molto negative, sicuramente rilevanti per il periodo.




Tomba dei Leopardi e Tomba del Gallo


Un'altro aspetto curioso è la passione per la danza e soprattutto per la musica, evidente dalla quasi onnipresente presenza di musici e strumenti nelle immagini. Pare che fra gli etruschi usasse accompagnare a suon di musica praticamente ogni attività, anche il lavoro del fornaio, il pugilato o addirittura il lavoro nei campi.
Figuriamoci i simposi! A giudicare dalle testimonianze musica e danze erano una costante.
Nei simposi si tenevano anche altri intrattenimenti come spettacoli di teatro e giochi, ma anche gare ed esecizi atletici, che fra gli etruschi come più tardi nel periodo imperiale romano, erano intesi come spettacoli sportivi con tanto di arbitri e premi, cioè meno ritualizzati di quelli dei greci che li originarono.

Non ho inserito tutte queste attività un po' perchè non ho trovato i pezzi per realizzarli, ma anche per mancanza di spazio, già il quadretto è venuto abbastanza grande (troppo per una tipica stanza dell'epoca) e affollato.
Magari farò qualche quadretto più piccolo con meno personaggi, tipo il Phersu, se troverò i pezzi.



Quindi con tutte qeste implicazioni, l'ambientazione, soprattutto se etrusca, dava una maggiore possibilità di variare creando più soggetti diversi, anche per questo ho deciso di ambientarvi la scena, quale altra cultura poteva rappresentare più degnamente lo spirito del banchetto?
Anche se in effetti, a guardare bene, nel diorama si nota la mancanza di almeno uno o due personaggi sovrappeso, soprattutto dopo aver citato l'opulenza dei cibi e un detto latino sulla frequente obesità degli etruschi; purtroppo tranne un paio appena più robusti, i miei sembrano tutti atleti o magri.
Ad ogni modo fra le documentazioni iconografiche e le molte immagini etrusche che ho visto, tranne un paio di casi anche molto evidenziati di pance non mi sembra di aver riscontrato nessuna tipicità di eccessi nella corporatura, nè in un senso che nell'altro.
Per ora comunque non ho trovato nè un soldatino nè una testa adatti alla realizzazione, spero di trovarli e poterli agguingere in futuro.

Come su alcune immagini che ho trovato, tra le coppie sui triclini ho voluto rappresentare sia ancelle che donne sposate con velo o cuffia (tutulus).





Non potevano mancare le coppie gay, che a giudicare dalla quantità di immagini delle fonti sembravano la regola e non l'eccezione.


Tomba della Scrofa Nera



Alcuni giocano al "Kottabos", un gioco che consisteva nel lanciare il vino della klix (una tazza), e colpire un piattello posto in bilico su un sostegno, con l'intento di farlo cadere: nella scenetta un servo ha appena rimesso a posto il piattino. Durante i simposi si giocava anche a dadi, dama, astragali ed altro, in certi casi sembra che la natura superstiziosa degli etruschi attribuisse all'esito dei giochi particolari significati, intesi come presagi o (come nelle nostre feste) premi e penitenze ante litteram?




Il satiro e una delle ragazze che danzano, come anche l'orcio col festone e le due ancelle con la cetra e l'aulos sono tratti da una pittura tombale di Tarquinia. Una danza che forse invoca "Fuflun" (il Dioniso o Bacco) etrusco?
Anche gli altri musici, citaredo e auleta, sono tratti da altre pitture tombali.






Tomba delle Leonesse


Allo stesso modo ho preso spunto per gli altri dettagli, da barba e scarpe a punta (i calcei repandi) di un personaggio, alle suppellettili (vasi, tripodi, tavoli, decorazioni ecc.).





Ho usato alcuni vecchi soldatini dell'Atlantic: greci, egizi e romani; e qualche altro pezzo di: marinai, gladiatori e vichinghi Orion; barbari Esci e galli Italeri; in parte senza modifiche (quindi forse non del tutto corretti come costumi), in parte modificandone le copie in resina per realizzare alcune pose e personaggi dei dipinti, cercando di restare fedele alle immagini scelte.



Pareti, pavimento e tetto sono in legno inciso e scolpito. Gli oggetti, le suppellettili, i lettini, le anfore ecc. sono realizzati con vari materiali: plastica, legno, metallo, colla e stucchi.
Sia i soldatini che la base sono dipinti con colori acrilici su un fondo nero con drybrush bianco, e in certi casi un secondo fondo rosa sotto i vestiti trasparenti, con alcuni passaggi di wash e drybrush per le sfumature.