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Il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo
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Scritto da Pino Cossuto   



Ho voluto rappresentare una scena famosissima di un quadro celeberrimo, il "Il Quarto Stato" di Giuseppe Pellizza da Volpedo (Alessandria).
Come "Quarto Stato" si intende, da Babeuf in poi, il "popolo declassato", lo stesso che andrà a chiedere affamato il pane a Milano nel 1898 e riceverà invece le cannonate dal monarchico Bava Beccaris (che verrà poi premiato dal "Re Buono" Umberto I per questa sua azione che non ha bisogno di aggettivi qualificativi), che lasceranno 80 morti (uomini, donne e bambini) sulla piazza.





Questa scena la rappresenterò successivamente, così come l'altra, sempre iconograficamente famosa, dell'attentato dell'anarchico pratese Gaetano Bresci a Umberto I.
Nel Quarto Stato, iniziato nel 1898 e terminato nel 1901, è evidente che Pellizza non ha rappresentato esclusivamente una scena, sia pure molto significativa, della vita sociale del proprio tempo, vale a dire un momento di sciopero e di protesta. Vi compaiono, infatti, delle figure che avanzano verso la piena luce, mentre sullo sfondo campeggia un tramonto: è chiara l'allegoria sociale del popolo che avanza verso un futuro radioso, lasciandosi alle spalle l'età dell'oppressione, cosa che, come purtroppo ben sappiamo, non è successa mai.
I miei personaggi quindi, sono ripresi anche di spalle.
Il tema era già stato trattato più volte e continuamente rivisto da Giuseppe Pellizza, a partire dal 1891, con Ambasciatori della fame, attraverso Fiumana, completata nel 1896, e il bozzetto preparatorio del Quarto stato del 1898, Il cammino dei lavoratori, secondo il titolo inizialmente prescelto, ed era andato ampliandosi ed approfondendosi durante questo percorso.

I soldatini sono Pionieri IMEX leggermente modificati, offerti dalla Lucky Toys
Le foto sono di Irene Archilletti


Per ulteriori approfondimenti si suggeriscono questi siti web:

http://www.pellizza.it/
http://www.homolaicus.com/arte/pellizza