Skip to content
You are here:Home arrow Articoli arrow Libri e Riviste arrow Il Cavaliere Nero - Romanzo di Bernard Cornwell


Il Cavaliere Nero - Romanzo di Bernard Cornwell
(1 voto)
Scritto da Gabriele Manni   

 

Titolo originale: Vagabond
Anno di pubblicazione in Italia: 2004
Edizioni TEADUE attualmente alla quinta ristampa
Il romanzo è stato distribuito anche come allegato alla rivista Medioevo del giugno 2005

 

 

 

 

 

 

 

Il romanzo

"Il cavaliere nero" è il seguito de "L'arciere del re" .

Il romanzo prende le mosse nel nord dell'Inghilterra, nei pressi di Durham nell'ottobre del 1346. Successivamente l'azione ritorna nei luoghi già visitati nel primo capitolo della trilogia, "L'arciere del re". Thomas, dopo il viaggio attraverso la sua madrepatria, tornerà tra il 1346 e il 1347 in Normandia, e poi in Bretagna, a La Roche- Derrien. Ancora nelle fasi iniziali della Guerra dei Cent'anni dunque. Siamo dopo la cocente sconfitta di Crécy, la Francia ha subìto una dura sconfitta ma è sempre pericolosa, e l'esercito inglese, che avevamo lasciato vincitore ma sfinito sulla collina della Normandia, sta assediando il porto fortificato di Calais. Le guarnigioni della Bretagna sono quanto mai isolate, l'esercito più grande è guidato da Sir Thomas Dagworth e non supera i mille uomini, la Francia si sta riorganizzando. Una situazione di equilibrio precario, destinata ad essere scossa da altre battaglie sanguinose.

Durham, nord dell'Inghilterra. In una mattina immersa nella più fitta nebbia, lo scozzese Sir William Douglas, signore di Liddesdale, è di pattuglia con i suoi cavalieri. Poco lontano Thomas, la compagna Eleanor e l'amico padre Hobbe, stanno per raggiungere la città. Thomas è un messaggero di Sua Maestà Enrico in persona, che con il patrocinio del vescovo di Durham lo ha incaricato di interrogare il vecchio frate Collimore, perché potrebbe avere informazioni nientemeno che sul Graal. Il frate domenicano De Taillebourg e il suo servo vestito di nero sono ugualmente diretti dal vecchio monaco di Durham. Anche loro vogliono il Graal. La Chiesa lo vuole per sé, non lo lascerà mai in mano agli inglesi.

Intanto il piccolo esercito inglese si sta disponendo per ricevere gli scozzesi. Questi ultimi sono calati dal nord su richiesta del re di Francia, che vuole obbligare il nemico ad andarsene dal suo territorio per correre a salvare il suo di paese, da un'incursione nemica. Così francesi e scozzesi credono che nessuno possa intervenire sulla spedizione di re David II Bruce.
Sir Douglas si sente inquieto, nervoso, il suo sesto senso gli dice che qualcosa di strano può accadere, eppure nella nebbia non riesce a scorgere alcunché. E' appena riuscito a convincersi che sono stupide sensazioni, paure da effemminati, quando cominciano a volare le prime frecce dall'impennaggio bianco. I cavalieri di Sir Douglas vengono decimati e costretti alla fuga, accompagnati dal loro signore, seppur riluttante all'idea di dover fuggire davanti agli straccioni inglesi. Dunque un esercito inglese c'è. Già perché il re inglese, temendo uno sconfinamento degli inquieti vicini scozzesi, aveva imposto ai signori del nord dell'inghilterra di non lasciare il paese e tenersi pronti a combattere.

Gli eserciti sono schierati, Thomas ha deciso di combattere, e manda avanti, verso Durham, padre Hobbe e la giovane Eleanor. Quest'ultima è contrariata, non vuole che lui si batta, non ora. Invece Thomas è sulla collina con gli arcieri, felice, si sente al suo posto. Anche gli scozzesi sono schierati su una collina, e una valle piena di buche, cespugli e muretti a secco si frappone tra novemila scozzesi assetati di bottino e donne e tremila inglesi decisi a difendere la loro terra. Gli inglesi non possono attaccare, sono troppo pochi. Gli scozzesi temono le lunghe frecce. Agli arcieri il compito di stuzzicare gli scozzesi. Questi ultimi non trattengono la rabbia quando gli arcieri sono a trenta passi, li a portata di mano! Scatta così una carica scomposta verso gli arcieri in fuga. Ancora una volta Cornwell descrive magistralmente la battaglia. L'intera prima parte si focalizza sulla battaglia di Neville's Cross. Più di cento pagine di sangue, spade e scudi. Ma soprattutto frecce. Gli arcieri sono ancora una volta i protagonisti e coloro i quali faranno pendere l'ago della bilancia verso la causa inglese. Non vi dirò altro della battaglia, ricostruita fedelmente secondo la realtà; anticipo soltanto che la vittoria sarà così totale che il re scozzese David II sarà costretto a nascondersi sotto un ponte, ferito alla bocca da una freccia inglese. Indovinate chi l'ha tirata, quella freccia...

La seconda parte va dall'inverno del 1346 fino alla primavera del 1347, e si intitola "L'assedio invernale". Thomas dopo la battaglia si dirige a sud per cercare il Graal al suo vecchio paese, Hookton. Poi cercherà altrove, anche se ora non ha la minima idea di cosa fare per trovare la preziosa reliquia. Quello che gli interessa veramente è trovare e uccidere quel domenicano che a Durham insieme al suo servo ha ucciso Eleanor, padre Hobbe,e il vecchio frate Collimore. Eleanor era incinta, eppure è stata assassinata perché sapeva di Thomas e della sua ricerca del Graal. Thomas ha un insolito compagno di viaggio: Robbie Douglas, nipote di Sir William Douglas. Entrambi sono stati catturati in battaglia, ma il suo riscatto vale così poco che è stato lasciato libero di andare con l'arciere. Anche lui ha buoni motivi per infilzare il domenicano: suo cugino Jamie, che lo stava scortando , è stato ucciso, e il frate è a piede libero alla ricerca del Graal. I due giungono finalmente a Hookton, dove si fermano per un certo periodo, fino a quando arriva una lettera di Sir Guillame. Pur essendo francese, il cavaliere aveva nel primo libro stretto amicizia con Thomas- tanto è che Eleanor era sua figlia. Ora, Sir Guillame si è reso inviso al suo signore, il conte di Coutances, e quest'ultimo, con il beneplacito del re di Francia, sta assediando la sua cittadina, Eveque. Per questo chiede aiuto al giovane arciere, che non può rifiutarglielo. Robbie e Thomas partono per la Normandia. Siamo nel pieno dell'inverno. I due sono soli, ma con un po' di guerriglia e atti di sabotaggio permettono a Sir Guillame di sottrarsi all'assedio. Poiché tanto Sir Guillame, cui sono rimasti solo due uomini d'arme, quanto i ue giovani non hanno idea di dove andare. Thomas e Robbie non sanno dove trovare De Taillebourg e il suo servo, Sir Guillame è considerato un traditore di Francia e pensa quindi di giurare fedeltà al re d'Inghilterra. Si dirigono in una città che Thomas conosce molto bene: La Roche- Derrien. Qui abita la vecchia fiamma di Thomas, la contessa di Armonica Jeanette. La prima impresa che si presenta all'arciere è di liberare il figlio di Jeanette, Charles. Questi è tenuto prigioniero a Roncelets. Perché sta preparando quell'impossibile impresa, Thomas non lo sa, ma in fondo sa che è solo per impressionare la contessa. Non dirò come andrà a finire l'impresa. Vi anticipo solamente che Thomas a Roncelets conoscerà di persona De Taillebourg, e il cugino Guy Vexille. E che desidererà no aver mai incontrato il domenicano, il torturatore di Dio. Alcuni passaggi di questo capitolo sono commoventi, Cornwell sa suscitare nel lettore l'idea dell'agonia, del dolore che Thomas dovrà subire. Da brividi sulla schiena.

Eccoci giunti alla parte terza. Siamo nuovamente in Bretagna, a La Roche Derrien. Si intitola "Il coppiere del re", siamo nella primavera e estate del 1347. Thomas è di nuovo a La Roche-Derrien. Nella cittadina il commercio è fiorente, gli abitanti sono felici dei nuovi padroni inglesi. Non durerà per molto. Infatti il duca Charles De Blois sta organizzando una spedizione per riprendersi tutta la Bretagna e strapparla finalmente dalle sporche mani inglesi. Un grande esercito è stato radunato, molti nobili si sono uniti al duca Charles, che intende inaugurare la spedizione con il massacro della cittadina in cui vive Thomas. Ma in realtà quella città di traditori non gli interessa: appena entrato in città farà massacrare chiunque si trovi al suo interno. Il suo intento è quello di costringere l'unico esercito campale inglese in Bretagna- quello comandato da Sir Thomas Dagworth- ad uscire per accettare battaglia. Inizia l'assedio di La Roche-Derrien. I quattromila uomini del conte vengono divisi in quattro armate alloggiate in altrettanti fortini fatti costruire davanti alle porte della città. Così gli uomini d'arme saranno protetti dalle barricate e i balestrieri potranno tirare sugli odiati arcieri stando riparati. Per contro gli arcieri non potranno fare danni perché non possono tirare contro chi non vedono. Questo è il formidabile piano del duca, che sorprenderà tutti e schiaccerà i maledetti inglesi. Intanto che i nove trabucchi martellano la città, il duca annuncia con tono ironico a quanto ammontano le forze dell'esercito di Sir Thomas Dagworth: trecento uomini d'arme e quattrocento arcieri. E' ridicolo! I cavalieri riuniti sotto la sua tenda scoppiano a ridere. Ogni fortino conta più uomini di tutti gli uomini degli inglesi, contando anche quei massimo duecento armati all'interno della città. E di fortini ce ne sono quattro!
Sir Thomas Dagworth arriva di notte, simulando un attacco a nord per poi arrivare da sud. Non immagina certo che il duca abbia anticipato la sua mossa, e ce gli abbia preparato una trappola. Gli uomini nei fortini non dovranno muoversi, se non attaccati, nemmeno per dare man forte agli alleati. Per non fare da bersagli agli arcieri. Gli uomini di Dagworth non possono fare altro che cadere in trappola. Proprio quando la disfatta si sta consumando per l'esercito inglese- lo stesso Dagworth è preso prigioniero- ecco che dalla città gli assediati effettuano un'inaspettata sortita. I francesi del fortino che gli inglesi hanno attaccato si trovano il nemico anche alle spalle. E' una strage. Questa volta le frecce inglesi possono volare libere dritte al bersaglio, gli arcieri lanciano da trenta passi, non possono sbagliare, le frecce penetrano scudi, cotte, piastre. Ancora una volta l'Harlequin è sul campo di battaglia contro gli inglesi, con il domenicano De Taillebourg. Thomas pur nel furore della battaglia riconosce ad un tratto la tonaca del frate. E' il momento della vendetta, per Eleanor, per padre Hobbe, per Jamie Douglas, per le sofferenze atroci che ha dovuto subire. Guy Vexille, prima di scappare dalla disfatta, si avvicina a Thomas, il suo cugino. E' disarmato, Thomas non può scoccare la freccia che stringe tra le dita. Guy gli propone un'alleanza: troveremo il Graal assieme, la nostra famiglia ritornerà grande grazie all'infinito potere della reliquia. Thomas, schiumante di rabbia, sta per dimenticarsi che il cugino è disarmato, quando questi con uno stiletto taglia in maniera fulminea la corda dell'arco del giovane, e fugge protetto dagli uomini che gli sono rimasti.
La battaglia è vinta, ma Thomas no ha ancora trovato il Graal, e l'unica speranza sembra tornare ad Astarac, vecchio possedimento dei Vexille, a sud. L'arciere si deve recare a sud.
E poi? Beh, alla prossima puntata, o meglio al prossimo romanzo!

Ancora una volta sottolineo la grande bravura dell'autore nell'affrescare battaglie tanto coinvolgenti quanto veritiere e storicamente esatte. Come nel romanzo precedente, alla fine troviamo la Nota Storica. Questa volta Cornwell si sofferma sul valore dei riscatti nel medioevo, sulle battaglie raccontate nel libro e, immancabilmente, sull'arco lungo utilizzato da Thomas.
Rispetto a "L'arciere del re", questa volta l'autore ha dedicato meno pagine ad episodi bellici, concentrandosi più sull'aspetto psicologico del protagonista: Thomas è tormentato dal dolore per la morte a Durham di Eleanor e padre Hobbe; inoltre no sa dove trovare il Graal, no sa nemmeno se esiste e se lui vuole crederci o meno. La sventura a Roncelets lo segnerà per sempre, la morte di un amico, proprio al termine della vicenda, lo riempirà di tristezza. Ma grazie al romanzo impariamo a conoscere la società del XIV secolo, aspetti della vita quotidiana del tempo, abitudini militari ma non solo. Il giudizio è positivo, la lettura è consigliata, vi piacerà.

L'autore

Bernard Cornwell è nato a Londra e si è laureato alla London University. Dopo aver lavorato a lungo per la BBC, si è dedicato alla narrativa avventurosa e, oltre alla fortunatissima serie incentrata sul personaggio di Richard Sharpe (La sfida della tigre, I fucilieri di Sharpe), ha pubblicato molti altri romanzi di successo, tra i quali: Scia di fuoco, Il mistero dei girasole, Figlia della tempesta e Stonehenge.

Siti dedicati all'autore:
www.bernardcornwellbooks.com
www.bernardcornwell.net